Oggi la raccolta di #paroleorrende (l’hashtag sta a significare che la cura non può che essere omeopatica) impegna su Facebook molte persone, che – in una specie di trance agonistica – propongono ciascuna le proprie parole-tabù, le bestie nere, le espressioni-orticaria. Il Fatto quotidiano fa le sue riflessioni, che vi invitiamo a leggere. Se poi volete contribuire, siamo qui. Basta che poi non ci invitate a un orrido “apericena”…
Il boom delle #paroleorrende
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