In ricordo di Katerin Katerinov

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Foto di Silvia Capponi

A pochi giorni dalla morte di Katerin Katerinov pubblichiamo un sentito e commovente ricordo di Silvia Capponi che condivide con noi aspetti meno noti del famoso linguista.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Silvia per la sua testimonianza anche fotografica.

Per me era IL PROF, quello vero! Quello che mostra e che non ha la pretesa di insegnare, quello che mi ha sempre aperto la sua casa, prima da studentessa e poi da insegnante. Una persona umile e amica dei giovani, pronto ad ascoltare e ad aiutare il prossimo, bistrattato dall’Istituzione che aveva reso famosa in tutto il mondo.

Grazie e “per colpa” sua ho deciso di diventare Insegnante di italiano per stranieri e lui si è sempre sentito responsabile per questa mia scelta che si è rivelata poi così difficile. Il primo ad alzare il telefono per sapere come darci la voce in questo eterno precariato in cui ci troviamo, il primo a sostenerci in ogni nostra piccola battaglia.

Mi chiamava “la meteorina” sostenendo che avrei avuto una carriera migliore se avessi scelto di dare le previsioni del tempo a rete quattro piuttosto che cercare di lavorare all’Università per Stranieri. Continua a leggere

La cultura in classe

Prendendo spunto (e parti di testo) dall’interessantissimo saggio di Paola Celentin e Graziano Serragiotto dal titolo Didattica Dell’italiano In Prospettiva Interculturale, ecco alcune riflessioni su come trattare la cultura nella classe di lingua.

Secondo la prospettiva pragmatico-culturale di Jerome Bruner (La cultura dell’educazione, 1997), apprendere una lingua significa anche apprendere i modelli culturali collegati alla lingua in oggetto. Ognuno di noi infatti, per interagire efficacemente ed essere parte integrante di un sistema sociale, deve possedere non solo una buona padronanza linguistica ma anche una buona competenza socio-culturale della cultura di appartenenza. Secondo Bruner la cultura si interiorizza nella mente dell’uomo sotto forma di regole mentali che svolgono un ruolo di guida nell’interazione uomo-ambiente. Queste regole mentali sono a loro volta condivise e seguite dai membri di una determinata società. La comunicazione dunque può avvenire perché fra i membri di una stessa comunità esistono aspettative linguistico-culturali reciproche (nel senso che ogni membro della comunità si aspetta delle precise risposte all’interno di un determinato contesto sociale).

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Perché studio l’italiano

11061733_10152731058151778_8854459639639529945_oDopo un periodo di blocco, dovuto a vari motivi che interessano poco ai più, il blog è di nuovo operativo.
Torniamo con una nuova categoria di articoli, chiamata “Studenti”. Testimonianze sulle ragioni dell’amore degli stranieri verso la nostra lingua.

Cominciamo con Elena, che ha cominciato a studiare l’italiano a Izhevsk, fredda cittadina a noi probabilmente sconosciuta, sotto agli Urali. Continua a leggere