Biblioteca multilingue

Meglio tardi che mai… perché l’interessante proposta di cui sto per parlare, è stata lanciata, più di un mese fa, da Silvio Franceschinelli, direttore della scuola “Il Mulino“. Lui ci propone uno scambio di libri al fine di creare una biblioteca multilingue, visto che nella sua scuola si insegnao 10 lingue diverse.
Rileggendo il post “Assapora le lingue con The Language Cafè“, mi sono accorta che c’era il suo commento e non indugio altro tempo a riportarlo:

Buongiorno.
(…)
A proposito di promuovere lo studio delle lingue, e ricollegandomi al problema che molti hanno a reperire materiale didattico, ho avuto un’ideuzza…
Dirigo una scuola dove anche insegno, al momento qui e’ possibile imparare quasi una decina di lingue. Per alcune lingue non e’ facilissimo trovare libri in lingua originale, a meno che non li si compri su internet ma a costi elevati.
Libri in lingua originale sono anche molto apprezzati dagli studenti di IL2, felici di trovare qualcosa da leggere per rilassarsi. Per questi motivi stiamo attrezzando una biblioteca “internazionale”.
Ecco allora un’idea: fare una specie di associazione di insegnanti e scuole che vogliano scambiare libri. Voglio dire, se vado a un mercatino dell’usato con una decina di euro posso portarmi a casa uno scatolone di libri. Magari di non eccelse qualita’ letterarie, ma pur sempre libri, e in realta’ classici come I Promessi Sposi e Pinocchio si trovano in qualsiasi mercatino delle pulci. Perche’ allora non scambiarsi libri usati cosi? Se qualcuno insegna in Turchia e mi spedisce uno scatolone di libri in turco, o cinese dalla Cina o rumeno dalla Romania ecc., sarei piu’ che contento di ricambiare con uno scatolone di libri in italiano.
E’ possibile creare una pagina in questo sito (non voglio farlo su sito della mia scuola per renderlo piu’ “neutro”) dove chi aderisce all’idea si scambia indirizzi e idee?
Se volete contattarmi direttamente scrivetemi (l’email della scuola va benissimo).
Grazie
Silvio Franceschinelli

Siccome nel giro di pochi giorni Silvio Franceschinelli ha lanciato questa idea anche sul portale di Italiansonline, ho capito che era arrivato il momento di parlare di questa iniziativa.
Utilizzo lo spazio di questo post per assicurarvi che ricontatterò personalmente, ferie permettendo, il Direttore della scuola per vedere di avviare questo progetto.

14 pensieri su “Biblioteca multilingue

  1. Ciao,
    intanto buone vacanze a Ladylink, e ci sentiamo quando torni. Vedremo cosa si puo’ fare. Per il fascino dei libri, d’accordo con Silvio, nulla da eccepire! Ci si risente presto…

  2. Ciao Ladylink,
    volevo ringraziare per la promozione che stai facendo alla mia idea” Ho gia’ ricevuto email interessanti da piu’ paesi… speriamo che il progetto decolli!
    PS sicuramente internet e’ una fonte inesauribile di materiale, ma vuoi mettere avere un vero libro tra le mani, un intero romanzo con il suo peso materiale, le pagine ingiallite, le macchie di caffe’ sopra? Molto piu’ romantico!

  3. Cara Ladylink,
    forse il senso che diamo al concetto di “materiale autentico” e’ diverso. Per me si tratta essenzialmente di qualcosa che NON e’ stato creato per la scuola e per la classe, un testo (scritto o audio) spontaneo, senza script, fatto da parlanti nativi per parlanti nativi. Credo che, nonostante tutte le buone intenzioni, la produzione di un testo, per quanto chi lo produce appunto faccia il possibile per renderlo “vero”, risenta psicologicamente e in modo inconscio di molti fattori che inevitabilmente lo rendono finto, o comunque lontano dalle caratteristiche che lo stesso “testo” avrebbe in un contesto non didattico. Con questo non voglio certo dire che non si debba scegliere quello che si porta in classe, anzi: pero’ la vedo piu’ una scelta di temi, argomenti, piu’ che una scelta puramente legata al “fare grammatica” o all’Iinsegnare la lingua in senso stretto. Chiaro che a una classe di adolescenti spagnoli non porterei la registrazione delle notizie economiche del Sole 24 Ore, ma piuttosto un’intervista a Jovanotti…Su questo sono pienamente d’accordo con te. Sui manuali invece…sono piu’ pessimista. D’accordo siu giochi e i materiali dell’Alma, che pero’ hanno secondo me senso solo se corollario di una lezione e non punto d’inizio o di fine del “fare grammatica”, ma sul fatto che si possa fare a meno di Progetto Italiano, Espresso o Qui Italia (che per me e’ un libro incredibilmente vecchio, obsoleto, banale, ma che e’ e rimane uno dei piu’ adottati in Italia e all’estero), mah, mi piacerebbe lanciare un sondaggio sul blog e vedere chi IN PRATICA e non solo a parole sarebbe disponibile a orientarsi esclusivamente su materiale autentico o anche solo a cambiare con un libro come Volare. Quante scuole conosci che usano un libro come Volare? Io nessuna, e ne ho viste parecchie. Se invece per uso di materiale autentico parliamo di portare in classe un articolo una volta ogni 2 mesi e spiegarlo parola per parola, allora ce ne sono a bizzeffe di istituzioni che usano il “communicative approach”!
    Infine, gli studenti: secondo me ci vuole coraggio a proporre un cambiamento radicale nell’approccio, per chiunque. Nonostante questi anni di esperienza, sudo ancora anch’io di fronte all’ostruzionismo di certe classi, e a volte cedo il passo. Non ho smesso di crederci, pero’, nonostante management, complaints e defezioni. Bisogna pero’ purtroppo scontrarsi con il lato “economico” della cosa: la lezione classica bene o male piace a tutti e raccoglie consensi, e soldi. Il materiale autentico e un insegnante che promuove l’autocorrezione e l’autoapprendimento piace meno, lavora meno, guadagna meno, e spesso perde la voglia. E io non lo biasimo di certo.
    Audio sul blog: volevo solo dire che anch’io ho un blog e non so come si fa a metterci le tracce. Se tu lo sai fare, posso vedere di cominciare a mandartene qualcuna e possiamo dare il via al post in questione. Pensa, le so tagliare ma poi non so metterle online 🙂
    Grazie per lo scambio di idee intanto, e a risentirci su questa rete!

  4. dunque dunque… mah Simona… io sarei meno severa nei confronti delle altre scuole e degli svariati colleghi che intraprendono la nostra professione…
    inizio affermando che non credo che alla Dilit non si usino, per il rinforzo grammaticale, esercizi presi da altre risorse, anche la Alma edizioni offre spunti interessanti per fare GRAMMATICA in classe e non credo che si gridi allo “SCANDALOOO!” se questo avviene, o no? Inoltre alla Dilit come in altre realtà scolastiche (a Roma posso parlare per Torre di Babele), esistono tonnellate di materiale rodato in classe e messo a disposizione degli insegnanti, materiale di vario tipo. Anche in altre scuole o contesti di insegnamento, sono sempre gli insegnanti che anche se spinti verso l’adozione di un manuale, lo integrano con materiale creato da sé o preso da altre fonti e quindi in quanto tale considerato “autentico”… e qui vorrei aggiungere che anche se uso un testo creato da me, se riflette l’italiano in uso, un italiano reale, il testo lo intendo come autentico (ok, è un altro argomento questo)
    infatti… diciamo che io non sono scettica circa l’uso di materiale autentico… cioè più che scettica volevo dire che secondo me il problema non è solo quello dell’input comprensibile, quantità +1 piuttosto soggettiva circa la quantificabilità (siamo in odor di neologismi?), ma più che altro della SCELTA del materiale autentico da portare in classe a seconda del contesto di insegnamento e qui entrano in ballo molti fattori…. ecco, per farti capire, non credo che io e te che lavoriamo in due paesi diversi, potremmo lavorare con lo stesso materiale autentico o lavorarci allo stesso modo….questo in linea generalissima (penso al tipo di studenti, tipo di corso, L1, tipo di approccio a cui gli studenti sono abituati, ore di insegnamento ecc ecc ecc) perché in realtà credo che il mio lavoro sul video dei Lunapop possa essere “trasversale”… per farti capire qual è il mio pensiero, potrei ricordare il mio post, “dal Master al corso di aggiornamento qualcosa non si è mosso” (https://www.ildueblog.it/?p=74), in cui palesavo esattamente le mie perplessità a proposito dell’ITALIANITA’ da veicolare a lezione in un contesto specifico come quello mio: Turchia, studenti universitari, italiano come seconda LS obbligatoria, 4 ore settimanali, studenti inizialmente abituati ad un approccio frontale e prettamente grammaticale…. Ho detto inizialmente, eh!

    Pant pant… che fatica! Ma credo di aver detto tutto… Passo!

    p.s. AUDIO SUL BLOG…beh se lo fanno gli altri perché noi no? o era uno scetticismo in generale? si può tutto oramai… 🙂

  5. Cara Ladylink,
    mi sembra una buona idea…tanto alla fine al fatto di “lavorare per la gloria” ormai ci siamo abituati. Mi chiedo solo quanti siano gli insegnanti di italiano disposti a cedere sull’uso di materiale autentico, quando e’ cosi’ facile far leva sull’ “input comprensibile”, magari accompagnato da un bello script. E le scuole? Meglio non parlarne: oltre alla Dilit, non ne conosco molte che rinuncerebbero al loro bell’Espresso o Qui Italia per una presa di posizione in questo senso. Comunque, bando alle lamentazioni, ti contattero’ sicuramente alla tua e-mail e vedremo cosa si puo’ fare.
    PS: audio sul blog? Ma si puo’ fare? Questa non la sapevo…

  6. cara simona
    certo che sono/siamo interessati all’idea… e ad un post in cui sia possibile partire per organizzare la cosa… io per esempio mi sto occupando (anche se a rilento), di creare un archivio di risorse web utili a noi insegnanti, a livello di link: http://ilduelink.splinder.com. Ma l’idea è solo all’inizio. Potremmo aprire uno spazio, su un blog per iniziare (visto che aprirne uno è facilissimo) e vedere come gestire la cosa. Hai ragione a preoccuparti di tempo ed energie da impiegare, ma anche trovando una casa editrice interessata al progetto (che ti faccia raccogliere su CD i video utilizzati e su libro le didattizzazionii) non credo che ti arricchiresti economicamente. Certo, è sempre una pubblicazione, un riconoscimento, messo a disposizione per tanti, ma la vera svolta economica è quella che ti assicura solo un manuale che viene venduto in grandi quantità..quindi… accontentandoci della gloria, si possono muovere i primi passi… anzi direi di più, se devo guadagnarci una miseria e far pagare caro il libro ai colleghi, preferisco rendere il tutto “free”….proviamoci, magari poi si può decidere di far pagare un importo simbolico “una tantum”… c’è tempo per questo… se intanto ti va introdurre l’iniziativa, parlando delle vostre idee, puoi scrivere un post, successivamente puoi anche dare un saggio dell’uso del software scaricabile da http://www.audiocast.it, a meno che non ci pensi ildue…uhm….MUMBLE MUMBLE….cmq puoi scrivermi a ladylink@ildueblog.it

    p.s. fino al 15 luglio non avrò l’adsl e sarò meno presente online

    inoltre
    tra i vari “link amici” sulla colonna di ds del blog, ci sono delle ESCUELAS OFICIALES DE IDIOMA (scuole di lingua statali spagnole) in cui puoi visionare alcune attività basate su video di you tube, anche quella può essere una prima idea: chiamare a raccolta e partecipazione, anche chi ne fa già uso. Io per esempio ho strutturato due “lavori” con una pubblicità della Lavazza con Bonolis-Laurenti e una basata sul video “Qualcosa di grande” dei Lunapop e a questo punto, mi piacerebbe renderla disponibile o migliorabile anche grazie a chi ne farà-farebbe uso.

    ad maiora semper

    🙂
    ll*

  7. Ciao Ladylink,
    ti assicuro che tagliare i files e’ semplicissimo, puoi scaricare un programma che si chiama Audacity e poi andare a vedere l’elenco dei podcast italiani su http://www.audiocast.it: si puo’ ricercare anche il contenuto per parola-chiave. Anch’io pensavo che fosse complicatissimo, ma basta scaricare il podcast, aprire Audacity e trascinare il file che ti interessa, poi tutto e’ molto semplice e automatico. Legale? Beh, se i podcast sono disponibili per tutti su internet non vedo problemi…
    Io e il mio fidanzato/collega Marco stavamo pensando di aprire un laboratorio internet di materiali AUTENTICI arricchibili e accessibili da tutti gli insegnanti, gratis e fruibile da tutti. Che ne pensi? Il fatto e’ che fare questo costa tempo ed energie, e quindi “denaro”; se fossimo milionari l’avremmo gia’ fatto. Servirebbe una grossa ed illuminata scuola che lo finanziasse. Ma chi finanzia un progetto aperto a tutti solo perche’ e’ materiale autentico? Chi ci crede a tal punto da rischiare che i materiali per cui si e’ lavorato tanto vadano nelle mani di tutti? Ti accorgi come sempre di aver lavorato parecchio e solo per la gloria, come spesso accade nel nostro settore.
    In ogni caso, se vuoi altre info o se davvero possiamo fare un post sull’argomento io sono interessata. Scrivimi pure anche via e-mail se vuoi, o tramite il blog, e vediamo cosa possiamo organizzare.

  8. lo so fare io…

    peraltro sarebbe bellissimo mettere qui sul blog una sezione di podcast con brani audio per attività didattiche.

    Ma servono volenterosi volontari…

  9. Mi fa piacere e sicuramente posso parlare anche per ildueblog, vedere che il blog è anche un mezzo per rincontrare amici persi di vista, momentaneamente… Se volete possiamo mettere su, o tentare di mettere su, un link, in cui iniziare a raccogliere i nominativi di persone che vorrebbero partecipare allo scambio di libri.
    Cara Simona, io sarei inoltre interessata a capire come fare questo: “Tra l’altro scaricando i podcast e tagliando le tracce audio si possono fare degli interessantissimi cd per le attivita’ di ascolto.”… SONO LADYLINK, non ladsoftware 🙂
    Simona, te la sentiresti di approndire questa tematica del “tagliando le tracce audio?”, non ho ancora trovato nessuno che lo sappia fare! Pensavo ad un post… è legale, ve?

    grazie!

  10. Rispondo volentieri a Silvio e a Ladylink: l’idea e’ molto carina, e sono certamente disponibile a partecipare (sono a Taiwan, posso inviare libri in cinese se Silvio, che tra l’altro conosco dai tempi di Osaka, e’ interessato) anche se credo che oggi la miglior fonte di materiale didattico a costo zero sia sicuramente internet. Il mio approccio e’ decisamente “dilitiano” o “humphrisiano”, e penso che portare in classe materiali autentici sia la scelta migliore a livello didattico oltre che la piu’ economica. Tra l’altro scaricando i podcast e tagliando le tracce audio si possono fare degli interessantissimi cd per le attivita’ di ascolto. Per chi volesse scambiare idee, vi invito a contattarmi via e-mail a saguzz@libero.it.
    PS: Per Silvio-Ti ricordi di me e Marco? Ho visto il sito della tua scuola, complimenti! Noi saremo in Italia a settembre, mi farebbe piacere vedere te e Yoshie. Se volete contattatemi via e-mail. Ciao!

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