Babbo Natale, quel plurilinguista ante litteram…


Qual è il colmo per la quarta lingua più studiata al mondo?
“Non essere ancora riconosciuta come lingua ufficiale del proprio paese”
Ma non preoccupatevi… questo colmo oramai appartiene al passato, poiché, udite! udite! (cito dal sito ufficiale del Governo Italiano):

(…) il 28 marzo 2007 la Camera dei deputati ha approvato il testo unificato della proposta di legge costituzionale – presentata il 24 ottobre 2006 -, che, modificando l’articolo 12 della Costituzione, riconosce l’italiano quale lingua ufficiale della Repubblica (C648).

Da quanto si legge, un riferimento all’italiano come lingua ufficiale del Belpaese non c’è mai stato nella costituzione, è per questo che l’articolo in questione verr ampliato con la seguente aggiunta:
“L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”.
E ancora dal sito:

Così concepito, l’articolo 12 rimanda all’articolo 6 della Costituzione che tutela le “minoranze linguistiche”: un principio, questo, a cui ha gi dato attuazione la legge ordinaria n. 482 del 1999, ricevendo una ulteriore conferma a livello costituzionale dall’approvazione degli statuti speciali delle regioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige.
(…)
Il riconoscimento dell’italiano quale lingua ufficiale della Repubblica non può, come ha detto l’on. Zaccaria, “essere letto in un’ottica contraria ai princìpi dell’autonomia costituzionale delle minoranze linguistiche, né quale opposizione alla vivacit del patrimonio dialettale dei diversi contesti regionali e locali”.

Personalmente questa notizia se da una parte mi lascia basita, dall’altra mi sembra anacronistica.
Basita perché non sapevo che l’italiano non fosse la lingua ufficiale del nostro paese. La notizia mi sembra ancronistica perché se da un lato nell’articolo si accenna al multilinguismo di alcuni paesi europei e al plurilinguismo come obiettivo dei paesi membri dell’UE, dall’altra si ricorre a questo emendamento, vabbeh, dai, a quest’aggiunta all’articolo 12, quasi come per preservare l’autenticit di un suono, di una cultura, di una ricchezza che sono nostri sin dal primo vagito.
Io ci intravedo una paura a mio avviso immotivata. Perché doversi appropriare del concetto di lingua nazionale solo nel momento in cui ci si rende conto che la sola lingua nazionale non basta? Preservare in vista di Schengen, della mobilit di progetti come l’Erasmus o del Qcer, a cui facciamo riferimento tutti? Del multilinguismo e plurilinguismo che sono concetti che speriamo che accompagneranno i nostri figli o forse nipoti nel loro percorso di studi e di vita?
O forse preservare semplicemente perché, lo hanno anche fatto altri membri EU e non potevamo essere da meno…. infatti, sempre citando il sito del Consiglio dei Ministri:

L’Europa di oggi si basa sul multiculturalismo e quindi sulla pluralit delle lingue: per tale motivo diversi Paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Austria, Irlanda e Finlandia) hanno voluto inserire nelle loro Costituzioni un preciso riferimento alla lingua “ufficiale”.

Cosa?
Come?
Anche gli altri paesi corrono ai ripari? Finlandia compresa? Di cosa ha paura la Finlandia, che il dialetto lappone di Babbo Natale abbia la meglio sul finlandese della Helsinki bene?

oo00°°Ooomumblemumbleoo00°°Ooo

p.s. Vale la pena navigare nel sito del Consiglio dei Ministri perché si trovano informazioni interessanti anche circa gli altri paesi che hanno emendato le proprie Costituzioni, è possibile scaricare un file che parla di multilinguismo e anche leggere il parere dell’Accademia della Crusca su questa vicenda.

p.s. 2 Ho postato questa mia riflessione di getto… spero di non aver esagerato con la polemica…

4 pensieri su “Babbo Natale, quel plurilinguista ante litteram…

  1. caro paolo
    in effetti il ministero della salute esisteva già, ma welfare ha avuto la meglio… election day colpisce più del corrispettivo italiano, forse… boh!?! ma non credo che abbia convinto gli italiani ad andare alle urne..sob sob ;-/

    … ma la lingua ufficiale dell’italia è cmq l’italiano, e lo stato sa in che lingua rivolgersi al cittadino… tra la lingua ed il paese c’era una sorta di D.I.C.O… :o), il 28 marzo è stato celebrato il matrimonio…
    sono ben contenta che l’italiano sia ufficialmente la lingua dello stato italiano, sono perplessa perché non ho ben capito il nesso tra il conferire ufficialità emendando l’articolo 12 e il rispetto delle minoranze linguistiche e culturali, che sono tantissime, del nostro paese….
    perché è questo che si legge nel sito del Cons dei Min.

    ok stasera mi rileggo il tutto

    grazie!

  2. io credo che uno stato DEVE avere una lingua ufficiale. Almeno così l’amministrazione sa in che lingua DEVE rivolgersi a ai propri cittadini, in quale lingua si svolgono le riunioni di parlamento e altri organi di governo, ecc. In questo modo si eviterebbero amenità del tipo MINISTERO DEL WELFARE o ELECTION DAY. Un’altra cosa poi è il rispetto delle minoranze e il modo in cui si esprime la gente.

  3. cara silpri
    non credo che ci sia nessun legame tra l’emendamento del decreto n°12 e il rendere obbligatoria la conoscenza basilare della lingua italiana da parte di un futuro immigrato
    e guarda che sono d’accordo con te, circa il fatto che la conoscenza della lingua italiana potrebbe essere uno dei requisiti di un futuro immigrato…
    a) ci sono molti immigrati non in regola che non passano per i consolati e che cmq iniziano a lavorare nel nostro paese
    b) ci sono paesi come la germania che nelle scuole, parallelamente alle lezioni disciplinari, approntano corsi di lingua tedesca obbligatori, affinché si acquisisca sia il tedesco come lingua disciplinare che come L2
    c) in italia come ben sappiamo i laboratori di lingua italiana L2 per alunni immigrati nelle scuole dell’obbligo, non sono obbligatori e gli insegnanti hanno pochissime ore settimanali, che devono gestirsi in alcusi casi, con estrema difficoltà
    d) in italia però vengono accettati in classe anche studenti non in regola con i documenti, ma l’inserimento scolastico non viene negato a nessuno, perché è un primo passo verso l’integrazione
    e) non credo che la germania sia il paradiso
    f) noi continuiamo a fare le cose un po’ alla carlona
    g) l’università di siena ha creato il pre-cils e quella di perugia sta lavorando in questo senso: creare un esame ufficiale che attesti, da parte di cittadini extracomunitari, anche non scolarizzati, un percorso che grazie ad una certificazione che attesti un inizio di studio, un’intenzione di integrazione che passi attraverso una certificazione seppur basilare, della lingua italiana
    h) spero che qualcun altro scriva per smentirmi

  4. cara ladylink, credo che l’italiano come lingua ufficiale significhi che gli stranieri debbano assolutamente conoscere la ns. lingua x stare nel ns.paese.
    Di x sè la cosa non è negativa, si tratta di vedere come verrà utilizzata, se come una barriera x cui occorrerà ottenere la green-red-white card 🙂 x immigrati oppure si attueranno convenzioni x insegnare presso consolati, ambasciate ecc. la ns.lingua ad un livello minimo (A2-B1?) a chi chiede di venire nel ns.paese.

    Facci sapere cosa trovi in proposito nel sito del MINISTERO!
    Ti lascio il piacere della navigazione ! 🙂
    silpri

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