Omaggio a Anna Ciliberti

Mercoledì 19 giugno presso l’Università per Stranieri di Perugia a Palazzo Gallenga, si terrà la presentazione del libro “Quarant’anni di ricerca in Linguistica applicata (1974-2014) – Scritti di Anna Ciliberti“.

La presentazione del volume sarà l’occasione per ricordare la straordinaria carriera di una studiosa (ora in pensione) che ha dato tanto alla ricerca e si è sempre prodigata per una divulgazione chiara e attenta ai bisogni degli insegnanti.

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Un libro per l’italiano

Chi non ha qualche fantastica attività nel cassetto? Roba che magari affina da anni, modificando ad ogni lezione qualcosa?
E chi non vorrebbe avere l’opportunità di mostrare a un ampio pubblico le sue idee didattiche?
Molti.
Ma purtroppo le case editrici offrono solo raramente la possibilità di vedere in libreria le proprie “creature” didattiche e allora…

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In ricordo di Katerin Katerinov

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Foto di Silvia Capponi

A pochi giorni dalla morte di Katerin Katerinov pubblichiamo un sentito e commovente ricordo di Silvia Capponi che condivide con noi aspetti meno noti del famoso linguista.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Silvia per la sua testimonianza anche fotografica.

Per me era IL PROF, quello vero! Quello che mostra e che non ha la pretesa di insegnare, quello che mi ha sempre aperto la sua casa, prima da studentessa e poi da insegnante. Una persona umile e amica dei giovani, pronto ad ascoltare e ad aiutare il prossimo, bistrattato dall’Istituzione che aveva reso famosa in tutto il mondo.

Grazie e “per colpa” sua ho deciso di diventare Insegnante di italiano per stranieri e lui si è sempre sentito responsabile per questa mia scelta che si è rivelata poi così difficile. Il primo ad alzare il telefono per sapere come darci la voce in questo eterno precariato in cui ci troviamo, il primo a sostenerci in ogni nostra piccola battaglia.

Mi chiamava “la meteorina” sostenendo che avrei avuto una carriera migliore se avessi scelto di dare le previsioni del tempo a rete quattro piuttosto che cercare di lavorare all’Università per Stranieri. Continua a leggere

La mia prima volta… a Fieritals

E così dopo tanti anni e tanti luglio passati a fare altro, decido di andare a Venezia per il Fieritals 2015. Mi accoglie l’austero Istituto Canossiano, che all’evento dà un pizzico di solennità. Nelle varie stanze, tutte comunicanti, erano sistemate le case editrici: tavoli traboccanti di libri, colleghi curiosi, tanto gentili quanto “arraffoni”, borse che si incastrano, corpi che si sfiorano, scuse che si ripetono come ritornelli. E così, tra le più blasonate Alma Edizioni, Edilingua e Bonacci-Loescher, trovano spazio la Mondadori-Le Monnier, Difusión-Casa delle Lingue e la nuova (almeno per me) Ol3.

Ho seguito cinque incontri in cui venivano presentati due testi nuovi, la nuova edizione di un manuale e una riflessione socio-culturale sui gesti, che spero poi auspicasse a diventare uno spunto per una lezione (provata dalla giornata ho abbandonato la sessione, spinta anche dalla scomodità delle sedie, parliamone!).

Ho lasciato la fiera sicuramente entusiasta, contenta per il mio bottino e per le compagne di viaggio, ma un po’ perplessa. Continua a leggere

Il digitale e la scuola italiana

Il digitale e la scuola italiana, di Marco Dominici

Diciamo subito che “Il digitale e la scuola italia” è un libro che ci porta all’oggi, che senza prese di posizione ideologiche ci mostra a che punto è la ricerca di insegnanti, pedagoghi, editori e di tutto il sistema scolastico riguardo all’utilizzo di quello che prima o poi sarà lo strumento principale che utilizzerà la scuola: il mondo digitale.

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La scuola? Un anestetico intellettuale

Tutti noi, che scriviamo e leggiamo questo blog, abbiamo sentito, letto, scritto e parlato di tanti glottodidatti, pedagoghi, studiosi, colleghi, di tutto il mondo. Non è il caso di fare nomi, sono tanti e tutti, meritatamente, famosi.
Pochi di voi però avranno sentito o letto di Marcello Bernardi, un pediatra e pedagogo che ha pensato e scritto tanto, fino alla morte avvenuta nell’ormai lontano (ma non troppo) 2001.

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Il futuro nel passato


Per indicare il futuro nel passato, in italiano antico si utilizzava la costruzione con il condizionale presente (sapevo che verresti). Con il passare dei secoli (complice anche l’azione del purismo) il condizionale presente è stato soppiantato da quello passato. Le ragioni di questo fenomeno non sono mai state spiegate esaurientemente, ma sta di fatto che si tratta di una particolarità italiana che non trova corrispondenti nelle altre lingue romanze, che usano invece il condizionale presente.

Così ci dice Pier Marco Bertinetto in questo “libretto” di 552 pagine tutto dedicato ai tempi verbali dell’indicativo (ed, evidentemente, non solo).

Dizionario delle collocazioni

Questo dizionario, da poco uscito per Zanichelli e curato da Paola Tiberii, è uno strumento che non può mancare nella libreria di riferimento di qualsiasi insegnante di italiano per stranieri.

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Attività interattive ALMA EDIZIONI

alma

Ormai, si sa, la prossima frontiera dell’editoria didattica è quella rappresentata dalle nuove tecnologie applicate ai materiali. ALMA EDIZIONI ha recentemente messo a disposizione sul suo sito-web circa 300 esercizi interattivi gratuiti.

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EuRom5

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Se hai avuto il papà dipendente del Ministero degli Affari Esteri che viaggiava per lavoro portandosi dietro mamma e te, se hai avuto genitori bilingui che in casa parlavano una lingua diversa da quella parlata da noi, se hai avuto la tata straniera o i tuoi t’hanno pagato sin da piccolo i corsi di lingua all’estero, lascia perdere questo post, tanto non capiresti.

Se invece ti ricordi bene dei dolori, delle arrabbiature, del nervosismo e infine della rinuncia a decifrare che diavolo mai significasse “Come fare tu fare?” oppure “Lattina tu sciare?” questo post potrebbe interessarti.

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