Giù le mani!

Interessante, interessantissimo articolo su La repubblica, che spero apra dibattiti sulla psicopedagogia e non solo.
Segnalato da Kappa.

Basta con la mano alzata in classe
“Penalizza gli scolari timidi”

LONDRA – Per rispondere alla maestra non si dovrà più alzare la mano. Non servirà più essere – spesso soltanto – più svelti e esuberanti. Molto meglio, per l’equilibrio psicofisico del fanciullo, “avere trenta secondi di tempo per pensare” e “potersi consultare con un compagno di banco prima di rispondere”. Sono le nuove direttive del governo Blair che è agli sgoccioli del suo mandato ma si preoccupa degli alunni delle scuole elementari del regno di Sua Maestà.

Il veto all’alzata di mano in classe e altri suggerimenti sono arrivati sotto forma di raccomandazioni al corpo docente delle scuole pubbliche. Il sistema di rispondere alle domande della maestra solo dopo aver alzato la mano, in realtà scoraggia e svantaggia i bambini timidi.Lo dimostra una ricerca che ha coinvolto centinaia di studenti con problemi di apprendimento in trentanove scuole del paese.

Secondo la ricerca, resa nota oggi, sono un vero e proprio esercito i “bambini invisibili” che in classe non intervengono mai e che a causa della scarsa o nulla partecipazione rimangono indietro in matematica e in inglese. Il rendimento di questi “bambini invisibili” contenti di stare ai margini della vita di classe inizia a peggiorare in modo preoccupante a 11 anni e molti a quell’età non superano il Key Stage 2, l’esame di secondo livello nel sistema scolastico inglese, mentre a 7 anni avevano in genere superato senza problemi il Key Stage 1.

Proprio per tentare di porre rimedio a questo grosso problema il governo Blair ha deciso di emanare le nuove direttive sui metodi di insegnamento nelle scuole e di auspicare la fine dell’alzata di mano.

“I bambini timidi – ha spiegato al Times Val McGregor, curatrice della ricerca e professoressa di inglese per 20 anni – non la alzano mai. Aspettano che lo facciano altri e l’insegnante finisce sempre per dare la parola a quello più svelto”. Per gli esperti del ministero dell’Istruzione è opportuno che ai bambini sia dato tempo per riflettere sulla risposta mentre al giorno d’oggi i più competitivi alzano la mano prima di aver pensato a che cosa dire.

Le nuove direttive mettono in risalto che importante rimane il ruolo dei genitori: in genere i padri e le madri rallentano in modo significativo l’apprendimento dei figli se mostrano poco interesse per la loro attività scolastica.

Tra i suggerimenti anche quello diretto alle mamme: dovrebbero prendere lezioni di matematica così da poter aiutare al meglio i figli con i compiti a casa. Secondo la ricerca compiuta nelle scuole un grosso numero di alunni ha lamentato il fatto che le mamme non sapevano aiutarli nei compiti oppure usavano metodi diversi.

Sulla messa al bando dell’alzata di mano non tutti sono però d’accordo: tra i docenti c’è anche chi è dell’avviso che “a volte lasciare che i ragazzi si sbraccino e dicano la prima cosa che viene loro in mente è utile: stimola la discussione”.

4 pensieri su “Giù le mani!

  1. Veramente, cara ll*, all’inizio dell’articolo si dice [Molto meglio, per l’equilibrio psicofisico del fanciullo, “avere trenta secondi di tempo per pensare” e “potersi consultare con un compagno di banco prima di rispondere”.].
    E questa precisazione mi sembra ancora più interessante della premessa.

    Poi, cosa significhi per il singolo insegnante, difficile a dirsi. Ma almeno è un seme su cui ognuno può riflettere e magari discutere con i colleghi.

  2. che dire… che mentre noi ancora ci lambicchiamo il cervello con ora di religione sì ora di religione no, scopro che gli studenti che sceglieranno l’ora di religione avranno dei crediti in più (o ho capito male?). dal canto mio continuo a sperare che si faccia storia delle religioni e non religione afferente alla confessione cristiano-cattolica. Da un paese come l’inghilterra, con il premier che a 46 anni va in “pensione”, abbiamo una lezione interessante…
    penso che nella scuola dell’obbligo come anche nelle classi di lingua straniera, stia soprattutto all’insegnante gestire l’alzata di mano, a calmare i più veloci, che spesso però sono anche i più istintivi e non sempre stimolano gli altri o favoriscono lo scambio di idee…
    sono d’accordo con l’abolizione dell’alzata di mano, a patto che si cambi anche il modo di insegnare nelle scuole… per esempio un lavoro cooperativo, sicuramente favorirebbe lo scambio di idee ed il dialogo, non ci sarebbe esclusivamente uno scambio I->A, ma l’articolo non ne parla (questo non vuol dire che il governo non lo abbia previsto). In un approccio cooperativo il “problema” da risolvere coinvolgerebbe tutti e richiederebbe l’apporto di tutti. Ci tengo a precisare però che la vivacità e rapidità di uno studente non può essere e non deve essere considerata come un peso, una zavorra negativa per l’ambiente classe. Anzi, dovrebbe essere d’aiuto anche per gli studenti “invisibili”.
    Qualche volta ho anche pensato ad un lavoro differenziato in classe, ma non l’ho ancora mai messo in atto.

    Sarebbe interessante sapere qual è la controproposta del governo inglese, che se da un lato abolisce l’alzata di mano, dall’altro dovrebbe preoccuparsi di introdurre o implementare l’educazione sessuale nelle scuole, visto che l’inghilterra ha il più alto tasso di natalità under 18…ma questo non c’entra nulla con l’articolo

    grazie
    ll*

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