Il dettato

ClassmatesUna recensione del libro “Il dettato nella scuola primaria” (di Elisa Farina, edito da Franco Angeli), su La Stampa mi fornisce l’opportunità di riflettere un po’ sul dettato, un’attività che nella moderna didattica delle lingue è stata messa molto da parte, almeno nelle modalità classiche descritte nell’articolo.

Questo accantonamento si deve in gran parte all’affermarsi di metodologie comunicative, e infatti nell’articolo si afferma che “l’insegnamento della lingua italiana deve evitare le occasioni di scrittura fini a sé stesse, prive di reali scopi comunicativi, come il dettato. La giovane ricercatrice si dichiara convinta che la separazione della dimensione «tecnica» della scrittura da quella del significato rischia d’allontanare gli alunni dalla comprensione della funzione sociale e culturale della scrittura, aspetto su cui insiste molto nel libro. La comunicazione è l’elemento fondamentale, scrive, per l’apprendimento della lingua: vale più il contesto che non le singole parole”.

In quest’ottica mi viene in mente un’attività che non prescinde da nessuno dei paletti messi su dalla ricercatrice. Si tratta dell’esercizio di ricostruzione per iscritto di un brano audio estratto da una conversazione spontanea (puzzle linguistico), attività che riconosce il fatto che sia “impossibile comprendere appieno la forma linguistica di un enunciato se si prescinde dal contesto linguistico ed extralinguistico in cui è prodotto”. Un vero e proprio lavoro di grammatica, in cui fare grammatica “significa compiere delle scelte che dipendono dalle interrelazioni tra il sistema linguistico e una complessa serie di fattori, quali la situazione, le intenzioni comunicative, le aspettative degli interlocutori, ecc”. I virgolettati sono tratti dall’articolo “La Ricostruzione di Conversazione e il Puzzle Linguistico: principi teorici”, di Alessandro Zafarana e Katia D’Angelo (Bollettino Dilit), che vi invito a leggere.

Se poi volete avere un quadro chiaro su come si possa declinare l’idea del dettato in una miriade di attività interessanti e intelligenti, che lavorino di volta in volta su specifiche competenze e conoscenze da sviluppare (ortografica, fonologica, lessicale) o siano spunto e stimolo a produzioni orali e scritte, o servano a ripassare delle conoscenze disciplinari… beh, per tutto questo e molto altro ancora vi propongo la lettura di un illuminante articolo di Paolo Torresan: “Il dettato: forme e usi”, che potete scaricare dal social portale academia.edu.

Buone letture… e buone sperimentazioni.

 

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