Il lato bello del nostro lavoro

insegnante_felice

Il lavoro di insegnante di italiano agli stranieri ha moltissimi aspetti negativi, chi segue questo blog sa benissimo a cosa penso; ne faccio una rapida lista per gli inesperti: è malpagatissimo, super precarissimo, con rarissime possibilità che da lavoretto accessorio si possa trasformare in lavoro reale.

Tuttavia cari colleghi, ricordato questo, bisogna pur ammettere il paradossale e rarissimo privilegio di cui godiamo: per una ventina di ore a settimana evadiamo dal deprimente contatto con i nostri connazionali.

Se penso a chi è costretto a lavorare a contatto di italiani, magari in un ufficio pubblico (brividi!), in una banca (terrore!), in una fabbrica (non saprei perché non conosco operai), per tutta la vita senza un momento di pausa, per di più raramente parlando italiano, più spesso usando una lingua grezza e spuria, a metà fra il dialetto dei bisnonni e l’italiano reale, ebbene, se penso a costoro rivaluto il mio lavoro.

 

6 pensieri su “Il lato bello del nostro lavoro

  1. Caro Ciro, è esattamente quello che penso anch’io! Uno dei motivi per cui continuo, nonostante tutto, è proprio il fatto che, quando entro in classe, incontro il mondo. Prima di fare questo lavoro ho lavorato per anni vendendo viaggi: ero io che andavo incontro al mondo, ora invece è il mondo che viene da me. In ogni caso il mio lavoro mi è sempre servito in qualche modo per avere a che fare con “l’altro”. E per scappare.

  2. Caro Fabrizio,

    è vero, ma, almeno a mio gusto, nulla batte il piacere oggetto della mia nota.

    Un caro saluto,

    C

  3. Caro Ciro, io aggiungerei, tra i punti bellissimi, il fatto di svolgere un lavoro che ci piace, fa girare i neuroni ed attiva le sinapsi, ci fa anche divertire ed entrare a contatto (ogni tanto) con belle persone, sviluppa la nostra creatività e tanti altri ecc. Un abbraccio

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