Lo stress da penna rossa

da www.corriere.it

secondo alcune stime il 14% dei ragazzi australiani soffre di problemi mentali

Australia, bandite le correzioni con la penna rossa, troppo stress per gli studenti
Il rosso è considerato un colore che stimola la violenza e amplifica il disagio psicologico

SYDNEY (AUSTRALIA) – Niente penna rossa per i ragazzini australiani: nelle nuove policies decise dal Ministro della Salute Stephen Robertson, c’è anche una raccomandazione specifica sulla necessità di evitare la penna rossa per sottolineare gli errori. In particolare nel Good Mental Health Rocks kit, destinato a 30 scuole dello stato del Queensland e finalizzato a smorzare il disagio sociale e l’aggressività nei giovanissimi, si offre ai docenti una serie di strumenti e consigli per migliorare lo stato psicologico degli allievi e si bandisce la penna di color rosso, considerato un colore che stimola la violenza e amplifica lo stress.

DISAGIO GIOVANILE – Le nuove politiche decise dalle istituzioni australiane sono motivate dalla presenza di un disagio sempre più profondo tra gli adolescenti. Secondo le stime del gruppo Mindframe in Australia la quota più significativa di malattia mentale viene riscontrata soprattutto tra i ragazzi che vanno dai 18 ai 24 anni e il 14% dei giovanissimi soffre di una qualche forma di disagio psicologico, con una percentuale maggiore tra i maschi che tra le femmine e una prevalenza delle sindromi depressive.

LA PENNA ROSSA – Addio alla maestra della penna rossa di deamicisiana memoria, dunque. Del resto nelle scuole, e anche in quelle italiane, da tempo la penna rossa non è più l’unico strumento per correggere o sottolineare un errore. Spesso viene sostituita, a piacimento degli insegnanti, anche con altri colori e l’atteggiamento generico è quello di prescindere dallo strumento di segnalazione, evitando le caratterizzazioni. Abbiamo chiesto un commento sull’impatto della penna rossa ad Andrea Scaffidi (presidente della sezione ligure dell’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani), che non si dice d’accordo con l’approccio australiano: il colore della penna non può avere implicazioni profonde né influenzare il messaggio, che comunque non deve mai essere punitivo. Che si tratti di una penna rossa o verde o di un fischietto è bene evitare sempre accuratamente di sottolineare la mancanza. La penna, a prescindere dal colore, è solo una convenzione per focalizzare l’attenzione.

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