Scoop, terza ed ultima parte

E’ giunta l’ora di chiudere l’inchiesta seguita allo SCOOP e pubblicare le mie indagini.
Vi ricordo solamente che in due post (2 e 8 maggio) avevo trovato annunciato di aver pagato quasi 12 euro per ricevere una lista di indirizzi di scuole di italiano per stranieri sparse in tutto il mondo.
Ammetto che avevo speso quei soldi perché ero più curiosa che speranzosa e infatti dopo aver ricevuto la lista sono rimasta con la bocca aperta.
Facilmente ho potuto individuare due gravi imprecisioni a proposito di due scuole: una di Roma ed una in Turchia. Le rettifiche non le posto perché non voglio che siano sfruttate dal sito, però posso affermare con sicurezza ( me lo conferma un mio amico che ci lavora tuttora) che mentre una delle scuole indicate per Roma ha cambiato indirizzo due anni fa, l’unica scuola indicata per la Turchia, non è mai esistita e non esiste tuttora all’indirizzo indicato. Anzi, la stessa direttrice della scuola in questione, informata da me, è rimasta abbastanza stupita della cosa…

Che dire?

Che il minimo che quelli della Corkid potrebbero fare sarebbe di aggiornare le liste, visto che qualche insegnante bisognoso, e non solamente curioso come me, potrebbe pagare caro un servizio che si è rivelato incompleto e un po’ troppo approssimativo, visto che gli indirizzi delle scuole non vengono aggiornati da almeno due anni.

4 pensieri su “Scoop, terza ed ultima parte

  1. Non so se sia uno scoop, ma vorrei segnalare un sito che mi “puzza” da morire… http://eduitalia.org/
    Mi e’ arrivata tempo fa una lettera con la promozione di questo sito, dei servizi che offre, e di una (ennesima) guida cartacea alla scuole di italiano in Italia; il tutto sembrava partire da una “Associazione senza scopo di lucro” (ma perche’ in Italia nessuno sembra avere scopo di lucro?).
    Sul sito affermano di essere un “consorzio di scuole” che promuove l’italiano in 128 istituti, di cui pero’ non trovo i nomi nel sito. Il costo dell’associarsi e’ altino, 100 euro.
    Tale sito gode anche della sponsorizzazione di qualche ditta (consulenze legali, consulenze per fare esperienza all’estero, una associazione di scuole di lingua italiana) ma visitando il sito si riceve l’impressione che l’associazione sia solo una copertura per i servizi (per niente senza scopo di lucro) di tali ditte.
    Ho buttato il materiale inviatomi, e non ci avevo piu’ pensato.
    Oggi, pero’, ricevo la seguente e-mail:
    “Spett.le Istituto,
    Il Consorzio no-profit Eduitalia ha il piacere di informare che, grazie anche alle collaborazioni consulenziali gentilmente e gratuitamente offerte dai nostri Partners Platform3000 e SP&S-Lawfed, ha organizzato un workshop di tre ore dedicato alle Scuole/Università con il compito di
    rendere loro agevole la conoscenza e la gestione operativa delle regole burocratiche
    legate al turismo studentesco. Il workshop si svolgerà il 13 luglio 2007 a Firenze dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso la sede della Kent State University, Vicolo dei Cerchi, 1.
    L’incontro con gli istituti, preceduto da una breve presentazione di Eduitalia e delle potenzialità che la stessa offre a scuole ed università, sarà basato sulla tematica dei visti e delle nuove
    procedure legislative relative ai permessi di soggiorno.
    Entro venerdì 6 luglio 2007, l’istituto interessato deve far pervenire la propria adesione tramite email all’indirizzo info@eduitalia.org Per gli associati ad Eduitalia la quota di iscrizione prevista è pari ad € 70,00/persona mentre per i non associati è pari ad € 100,00/persona.”

    Consorzio no-profit, consulenza gratuita dei partner, e un costo di 100 euro a persona? Cosa offrono, un buffet a base di pesce? Se radunano una cinquantina di persone (e penso saranno di piu’ ad andare…) sono gia’ 5000 euro!!
    Cara Ladilink, vista la tua passione per gli scoop, indaghi tu?

  2. Carissima Ladylink,

    sono un po’ stupito del fatto che ci siano in giro siti del genere e che alcune persone siano disposte a pagare per avere liste di indirizzi imprecise e oltretutto scarne.
    Perché dico questo? Perché nel sito che gestisco, sono elencate 110 scuole di italiano (non 20) in Italia, ciascuna con il link al proprio sito web. Indichiamo inoltre anche diverse scuole all’estero.
    Per chi cerca lavoro nell’insegnamento, crediamo che questa sia una risorsa valida, nonché soprattutto gratuita! Noi infatti siamo pagati dalle scuole che desiderano farsi pubblicità, non da chi ha bisogno di trovare un lavoro!!
    Ci è anche capitato (purtroppo non molto spesso) di segnalare nominativi (senza chiedere nulla in cambio) di insegnanti a nuove scuole che ci hanno chiesto un aiuto…
    Se volete contattarmi per avere altre delucidazioni sulla nostra attività, sono a disposizione.
    Nel frattempo, inserirò oggi stesso un link al vostro interessante blog nella nostra sezione Link.
    Cari saluti,
    Alberto

  3. Cara Valentina
    prima di tutto grazie mille per il tuo lungo ed impegnato intervento, posso solo che ringraziarti. Interessante il paragone tra la tua esperienza di insegnante che cerca una scuola su richiesta degli studenti e il servizio offerto dal sito in questione. Il fatto che tu abbia addirittura messo il discussione in tuo ruolo in quanto “motore di ricerca di scuole in Italia” è ammirevole.
    Io ignoro come tale sito abbia raccolto tutte le informazioni, la tua spiegazione è convincente e probabilmente corrisponde alla realtà. Fatto sta che non credo proprio che queste iniziative offrano nessun tipo di servizio, perché le scuole private di lingue, come anche gli IIC (Istituti Italiani di Cultura), non chiamano mai personale madrelingua che lavori nella madrepatria, ma reperiscono personale tra chi vive o lavora già in quella città.
    Però visto che il servizio costa comunque i suoi 11,49 euro è tanto chiedere un minimo di esattezza?
    Sinceramente per ora la finisco qui, intenzionalmente non ho pubblicato i dati di smentita perché non voglio che tale sito ne venga a conoscenza.
    Posso solo aggiungere che c’è il nome di una donna tra i dati di un possibile contatto in caso di problemi, ma per ora non ho pensato di ricontattarla… ma non è detta l’ultima parola…perché penso che una volta intrapreso questo cammino, bisogna andare avanti seriamente e per ora credo di aver fatto abbastanza…
    Chiudo con uno spunto per lavorare con i tuoi studenti: se avessi la possibilità di usare internet a lezione, potresti far lavorare loro alla ricerca della scuola in cui studiare italiano… ognuno in una città diversa.. ma questa è un’altra questione…

    Grazie mille per il tuo corposo ed interessante intervento

    Ladylink

  4. Ciao Ladylink, sono un’insegnante di italiano, lavoro e vivo in Germania e ho tutti i giorni molto a che fare con internet. Ciò che io chiamo la piccola truffa dei motori di ricerca a pagamento ha avuto un certo boom già alcuni anni orsono. L’idea è quella di trarre profitto dall’inesperienza e dal poco tempo delle persone che si trovano a cercare qualcosa su Internet e invece di trovare quello che cercano vengono spesso solo inondate da false piste, per due motivi: da una parte le ditte che hanno un sito Internet non sempre hanno a disposizione webmaster in grado di inserire i siti in questione “miratamente” nei motori di ricerca ufficiali, il che fa sì che tali ditte risultino a volte introvabili. Dall’altra agli utenti non sempre basta sapere cosa cercare, c’è bisogno anche di un metodo nella ricerca, e questo metodo si avvale tra le altre cose di pazienza, esperienza e tempo. Il sito come quello in cui sei incappata tu sfrutta appunto la mancanza di tempo e di esperienza degli utenti. Lo fa chiedendo una somma non elevata e fornendo un servizio generato automaticamente da un computer.
    Lasciando perdere per un momento Internet cerco di fare un esempio che in qualche modo ricalca, in buona fede stavolta, ciò che è capitato a te: spesso gli studenti mi chiedono dove è possibile trascorrere le vacanze in Italia facendo anche contemporaneamente un corso di italiano. Io sono in Germania da un po’ di anni, e il fatto che io sia italiana e sia un’insegnante, non significa automaticamente che io conosca tutte le località turistiche che offrono la possibilità di frequentare un corso. C’è da dire però che l’italiano è la mia lingua, conosco le esigenze dei miei clienti, conosco la Germania e conosco anche l’Italia, quando sento il nome di una città italiana so subito dove si trova e cosa offre turisticamente, e forse una decina di scuole di italiano per stranieri le conosco. Per cui la mia ricerca sarà senz’altro più sensata e più veloce di quella che farebbero i miei corsisti, considerando la barriera della lingua e l’inesperienza. Così dopo il lavoro torno a casa, mentre ceno vado su Internet e compilo alla bell’e meglio una lista di possibili località e scuole che poi il giorno dopo propongo agli studenti, riconoscendo i nomi noti di alcune scuole, ma anche senza verificare l’esistenza o la cessata attività di quelle scuole che mi sembrano un po’ sconosciute e sperdute in una pagina Internet non più aggiornata da secoli. Gli studenti mi ringraziano e si fidano, il che significa che anche grazie a ciò che io trovo per loro continuano ad iscriversi ai miei corsi e quindi a pagarmi lo stipendio (lavoro in una scuola privata 63 ore a settimana, e la competizione è immane). Spesso però mi domando: non è la mia una leggera forma di truffa? Un giorno, trovandomi a speculare sull’argomento con un amico tedesco molto razionale ed esperto di Marketing, è venuto fuori ciò che segue: no, la mia non è una truffa, per il semplice fatto che non potrebbe avere luogo se non fossero gli studenti stessi, da soli, a voler credere di poter ottenere un risultato migliore rivolgendosi a me invece di cercarsi da soli quello che vogliono. Gli studenti vedono una ricerca fatta da loro solo come una perdita di tempo, e non come un’esperienza che li porti al raggiungimento del loro obiettivo imparando anche qualcosa in prima persona. Gli studenti insomma preferiscono un risultato veloce, vogliono una scorciatoia, e sono loro a volerla, non io a supplicarli di permettermi di dargliela! Ecco, credo accada un po’ la stessa cosa con l’offerta in cui sei incappata tu, con l’aggravante che in questi siti le varie compilazioni di nomi e indirizzi vengono fatte meccanicamente, grazie a dati presi da ulteriori liste, associazioni di parole messe insieme da traduttori computerizzati e dati sparsi nella rete. Tutto avviene quindi impersonalmente, non c’è nessuno che si prende cura di soppesare la più o meno esistenza reale delle scuole trovate e inserite nella lista. Quello che mi meraviglia è che continuino a esserci utenti che a pochi euro alla volta permettono a questo bussiness di proliferare, pur essendo le persone che stanno dietro a questo tipo di commercio elettronico degli emeriti nessuno, non riconosciuti da assolutamente nessuno nel settore dell’insegnamento delle lingue straniere (e lo si capisce dal fatto che il loro sito non è patrocinato da nessuna referenza). Inoltre, di nuovo, chi compone la lista non è una persona, ma un motore di ricerca meno dispersivo ma molto meno potente di quelli ufficiali (google o yahoo o altri), un qualcosa di impersonale che immagazzina meccanicamente dati e segue solo e unicamente la fallibile logica dell’accumulo di dati preesistenti. Ho visitato il sito http://www.corkid.co.uk/, e non ho trovato scritto da nessuna parte il nome del proprietario della ditta. Brutto segno, altra cosa che dovrebbe insospettire immediatamente. C’è solo un indirizzo e-mail, e in questo indirizzo non è indicato nessun nome di persona, e anche questo è un chiaro segno.

    Gli elenchi telefonici messi online dalle compagnie telefoniche ufficiali delle nazioni, rimangono per me il miglior punto di partenza. Con un vocabolario anche scadente si cerca personalmente la traduzione della parola chiave che si desidera immettere nel motore di ricerca dell’elenco telefonico (school of italian language, poniamo il caso) e dopo di che si arriva comunque ad una lista, ma che però è aggiornata, perché fornita gratuitamente da un ente attivo a livello pubblico nel paese in cui opera (la telecom inglese per esempio). Il che è già un punto di partenza discreto. Per non parlare del fatto che sparpagliate per tutto il mondo ci sono le varie (e contattabilissime) diramazioni della Dante Alighieri, l’associazione che si occupa di promuovere la cultura italiana all’estero. E ci sono anche le ambasciate italiane, molto utili perché facilmente reperibili e sempre dotate di esseri viventi (e non solo computer) di madrelingua italiana con cui parlare e da cui farsi consigliare (spesso con successo).
    Per cui per finire… sì, esistono migliaia di siti internet che grazie a piccole somme di denaro forniscono a chi abbocca inutili liste su svariati argomenti. Però esistono anche, appunto, i clienti per questi siti. Ed è anche vero che con molta imprecisione e non chiedendo il permesso a nessuna delle scuole citate, un qualche aiuto queste ditte online lo offrono. Io come ex-cittadina italiana, fosse anche solo per il fatto che ho assistito al progressivo inasprirsi e intestardirsi dei politici e dei connazionali, per anni, per la promozione sulla legge riguardante la privacy, ad un tale sito non mi rivolgerei mai, nemmeno per curiosità, perché so che invadono la privacy con l’appropriazione senza autorizzazione di dati e nomi, so che non fanno l’interesse di chi lavora nel settore dell’insegnamento, e non fanno neppure l’interesse dei propri clienti, fornendo dati inaffidabili.
    Mi scuso per la lunghezza del mio intervento e anche per le eventuali discordanze nell’uso della lingua italiana.
    Un augurio di buon proseguimento e buon lavoro,
    valentina

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