Questione di… marketing su Eunews.it

 

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Non conoscevo né il giornale Eunews, né tantomeno il giornalista Diego Marani o la sua rubrica Contromano in cui oggi si esaltano le potenzialità di una ragionata promozione della lingua e cultura italiana all’estero nell’articolo La lingua batte.

Sono abbastanza d’accordo con il giornalista e aggiungo che l’Italia all’estero va forte, è una locomotiva, è un marchio vincente che attira studenti di ogni età, nonostante l’indifferenza dei governi. Negli Stati Uniti una buona percentuale dei miei studenti veniva dal New Jersey ed era interessato a recuperare la conoscenza della lingua e della letteratura e della storia (devo continuare?) insomma a recuperare un interesse e un legame (legacy) nei confronti di un paese che avevano conosciuto attraverso la memoria e le ricette dei nonni, non dei genitori. E questi studenti si definiscono “italiani”, non italo-americani. Continua a leggere

La lingua italiana dà i numeri

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La lingua italiana dà i numeri (e di conseguenza anche chi ne scrive).

Abstract: Questo articolo mira (e centra in pieno) la questione del posizionamento (classifica?) della lingua italiana tra le lingue straniere più studiate nel mondo.
Sono riuscita a giustificare, o meglio, a risalire a dei dati che hanno chiarito, una volta per tutte, quale è effetivamente il posto occupato dalla lingua italiana nell’ambito della classifica delle lingue straniere più studiate. Obiettivo non secondario è stato quello di comprenderne l’importanza in un’epoca in cui i tagli alla cultura sono di moda.

Finita la lettura di questo articolo non avrete più dubbi in merito alla faccenda. Gli altri vostri dubbi esistenziali, pur continuando ad assillarvi, vi sembreranno una bazzecola.

Nota iniziale: ringrazio i commentatori del gruppo Italiano per Stranieri che inconsapevomente mi hanno fornito le basi per questo articolo. Oltre al materiale citato (come se non bastasse), ho letto molto altro, ma nulla che apportasse novità ai dati fruttuosamenti raccolti. La prima discussione sul gruppo risale ad ottobre 2014, la seconda a sabato 7 marzo.

Uno, due, tre, via!

P.s. in data 13 marzo ho aggiunto una nota, la numero 6, e un riferimento alla chiusura degli IIC, fatto che avevo ignorato e che Davide Toma Sani, su Fb, ha invece giustamente ricordato. Ho aggiunto, inoltre, un paragrafo su un articolo di Marco Gasperetti de Il Corriere della Sera, che risaltava il successo dell’italiano come quarta lingua.

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Gli IIC e la Chiara Fama

Postiamo all’attenzione dei frequentatori del blog un interessante articolo preso da “Il fatto quotidiano“.

Personalmente, non credo che un direttore di Istituto dovrebbe necessariamente parlare la lingua del posto dove si trova e penso che in moltissimi casi (lo dico da esperienza personale) non la parlino. Per il resto non mi pare che ci sia molto da eccepire nell’articolo. La solita italietta di questo momento storico…

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E anche Katerinov approdò su Estericult…

approdò su

Quale miglior esempio di sposalizio tra modernità e classicità?

Katerin Katerinov, linguista, glottodidatta, autore, professore, insegnante di calibro che sposa le moderne tecnologie per comunicare con tutti i vari insegnanti di italiano, cioè noi, sparsi nel mondo!

Katerin Katerinov, infatti, ha da poco inaugurato una collaborazione con il Mae dal titolo: PARLARE ITALIANO NEL MONDO.

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Dall’Italia pochi soldi alla cultura

Dal blog di Roberta Barazza, sempre attenta alla situazione dell’italiano all’estero, un trafiletto che con poche parole espone in maniera chiara quali siano le politiche del nostro governo riguardo alla promozione degli istituti italiani di cultura nel mondo.
Nell’articolo, tratto da ‘L’Espresso’ del 19 novembre 2009, l’esempio dell’IIC di New York.

Per leggere l’articolo cliccate qui.