Ancòra sull’utilità dei testi tradotti nell’educazione linguistica per immigrati scarsamente scolarizzati

bilingue1

Ritorno sull’utilità per l’educazione linguistica dei testi tradotti con una proposta basata su una mia esperienza personale.

Continua a leggere

John Cassavetes e l’insegnamento di lingua

Non so spiegare perche’, ma secondo me c’entra moltissimo con il modo di condurre una buona lezione di lingua.
Continua a leggere

Il plurilinguismo, non è il solito -ismo!

Con un sorriso smagliante vi invito a leggere quest’articolo sugli effetti benefici del plurilinguismo sulla nostra mente. L’articolo è tratto da lastampa.it. Intanto un assaggio:

(…) Non c’è un elisir miracoloso per tenere a bada gli acciacchi dell’età – ammonisce la studiosa – ma usare una seconda o una terza lingua può aiutare a prolungare gli anni buoni», quelli in cui la mente lavora con prontezza e acutezza. Infatti sembra proprio che un poliglotta, con il passare delle primavere, sia più lucido e pronto rispetto ai coetanei che conoscono una sola lingua.            I diversi linguaggi possono creare nuovi legami cerebrali, contribuendo così alla salute della mente.

Elezioni

Domani si vota.

Continua a leggere

Il contesto della teoria di Gardner

di Paolo Torresan

Riprendiamo la presentazione del pensiero di Howard Gardner, fornendo il contesto nel quale la sua opera va letta e interpretata.

La teoria delle intelligenze si può considerare come una sorta di catalizzatore di diverse teorie: teorie modulari, teorie interazioniste, teorie evolutive.

Continua a leggere

Howard Gardner

Howard Gardner, psicologo americano nato nel 1943, è considerato il principale rappresentante della teoria delle intelligenze multiple. Gardner entra all’Università di Harvard nel 1961, conseguendo il dottorato, specializzandosi successivamente in psicologia dell’età evolutiva e in neuropsicologia.

Continua a leggere

Potere della mente

Un articolo pubblicato qualche giorno fa su Repubblica on line (rintracciabile QUI) riportava una nuova tendenza della didattica che sta prendendo piede negli Stati Uniti.
La “nuova moda” sarebbe quella di dividere gli studenti in classi maschili e classi femminili per migliorare l’apprendimento degli studenti.

Continua a leggere