Ecco l’APIDIS!

Negli scorsi giorni è  uscito il secondo numero del bollettino dell’ADMIS.

Quello che nel primo numero era a livello di progetto, nel secondo numero viene annunciato come realtà: è nato l’albo degli insegnanti di italiano L2/LS.

Con buona pace del 78% di quelli che hanno votato il sondaggio qui sul blog, ora l’albo c’è. E si chiama APIDIS!
(Che gioia, un’altra sigletta da ricordare e da non confondere…)

Come recita il bollettino:

L’APIDIS è un progetto dell’ADMIS che si propone di:
a) istituire l’Albo Professionale Italiano dei Docenti di Italiano a Stranieri e promuoverne il riconoscimento giuridico;
b) promuovere ogni iniziativa finalizzata alla valorizzazione della professione e della professionalità del docente di italiano a stranieri in ogni settore dalla Pubblica amministrazione, della scuola pubblica e privata, dell’Università, del sistema della formazione formale e non formale;
c) tutelare gli interessi dei soci;
d) incentivare presso enti pubblici e privati, istituzioni, fondazioni, associazioni similari la diffusione della lingua e della cultura italiane a stranieri;
e) rappresentare unitariamente gli interessi della categoria, sia nel rapporto con i committenti privati che con quelli pubblici, nei convegni di settore, sulla stampa e nei mass media in genere, nelle commissioni tecniche e negli organismi istituzionali;
f) organizzare e/o gestire attività di formazione e di aggiornamento professionale rivolte ai soci o a quanti sono interessati all’insegnamento dell’italiano come lingua seconda e/o lingua straniera.
Il sito web è www.apidis.it

La generosità vuole che cliccando sul collegamento dato come “sito” dell’associazione si scarichi direttamente il documento di istituzione dell’albo. In cui si scopre che:

– nell’APIDIS potranno, in un modo o nell’altro, entrare tutti (com’è giusto), basta che siano laureati (e questo non è completamente giusto visto che in giro ci sono tanti insegnanti non laureati che insegnano in regime deregolamentato da 30 anni e oltre, ma tant’è, da qualche parte si deve pur cominciare…);
– iscriversi all’APIDIS costa 40 euro. L’anno.

Gli intenti dell’APIDIS sono esplicitati all’Art. 1: “esso attesta, da una parte, le competenze professionali di chi ne fa parte e, dall’altra, offre agli utenti un riconoscimento delle effettive competenze professionali degli iscritti”.

Chi siano gli utenti è poco chiaro. Fino alla fine, fino all’articolo 19, il più curioso e coraggioso: il “tariffario professionale”. Pur nel lodare il tentativo, non posso non notarne alcune debolezze.  Il punto 19.1 recita: a) Per le attività svolte da personale in ruolo presso Università, scuola e pubblico impiego si fa riferimento alle tariffe indicate dai rispettivi CCNL. b) Per tutte le attività per le quali non esistano norme specifiche (come contratti d’opera, collaborazioni, contratti a progetto, alcune tipologie del FSE, ecc.) si fa riferimento alla seguente tabella (le cifre si intendono al netto dell’IVA e al lordo della ritenuta d’acconto o dell’IRPEF).

La tabella non la metto.
Ma mi chiedo: a parte alcuni assunti nella Università per stranieri e in pochi altri casi, gli insegnanti che operano nelle Università con contratti a progetto possono utilizzare il punto B? Poi… scuola? Pubblico impiego? Tutte queste parole, legate all’insegnamtnto dell’italiano L2 mi suonano nuove. Non è partita solo quest’anno la prima SSIS ITA L2 tra mille polemiche? E allora, di cosa si parla? Quanto al punto B… non sarà una tabella che permetterà al singolo insegnante di battere (scusate il romanismo) ad un direttore di scuola privata 45 euro l’ora.
Spero che intorno a questa idea dell’albo si formi un gruppo di insegnanti pronto a lottare e a metterci la faccia per il miglioramento della categoria. Se così non fosse, temo che l’APIDIS diventerà carta straccia.

Per concludere: sul bollettino c’è anche una Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, dell’Univerità e della Ricerca. A me, che sono maligno, sovviene una domanda: perché l’ADMIS (Ca’ Foscari) e la SSIS Veneto (Ca’ Foscari), magari insieme al laboratorio Itals (Ca’ Foscari) non si mettono intorno ad un tavolo e parlano, e magari adottano politiche comuni negli interessi degli insegnanti? E’ solo una provocazione.

Per ora.

8 pensieri su “Ecco l’APIDIS!

  1. Difendo l’APIDIS. Sono iscritta da gennaio 2009. Le figure professionali a cui fa riferimento l’albo esistono realmente ed io ne sono un esempio: laureata in filos con master itals II livello+ CEDILS+ EUROITALS, lavoro c/o Enti pubblici e istituti scolastici in qualità di formatrice e docente L2 con P.I. Grazie al’iscrizione all’albo posso permettermi di chiedere cifre accettabili perchè vengo sostenuta dalla mia posizione istituzionalizzata.
    Credo fermamente che la nostra tariffa oraria vada contrattata e verso l’alto!

  2. Salve io mi sono iscritta all’albo da poco ma vorei maggiori informazioni sull’APIDIS visto che chi ha scritto precedentemente è più informato di me . NELL’ultima mail ricevuta come socia Apidis si fa riferimento alla necessita di effettuare un’assemblea fra settmbre e ottobre . Penso che sarebbe utile per tutti poterci trovare insieme e ridefinire il percorso che l’albo e l’Apidis intende perseguire.
    Vorrei però precisare che in merito alla Siss per l’italiano L2, secondo me è inutile costruire un percorso di abilitazione all’insegnamento per una figura profesionale non prevista dal ministero.
    E poi di chi è precisamente l’indirizzo e-mail menzionato sopra ?

    Katia

  3. Ringrazio Emilio, e in verita’ ringrazio tutto l’Admis e chiunque si faccia in quattro per cercare strade per migliorare la condizione di questa bistrattata categoria.
    Noto con piacere che il link al sito dell’Apidis finalmente porta ad un vero sito internet con le novità riguardanti il progetto. Bene. Tutto risulta più chiaro.
    Come annunciato da Emilio, tra pochi giorni sarà resa nota la nuova versione modificata nell’ultima riunione del 18 luglio. Aspettiamo.

    Vorrei anche invitare Emilio a spendere due righe per presentare sul blog l’albo e l’Apidis.
    In modo che la discussione possa prendere le mosse da una posizione meno polemista della mia…
    L’indirizzo è il solito: ildueblog@gmail.com.

  4. Per evitarvi inutili risate vi informo che il testo sul quale state “discutendo” non esiste più in quanto si tratta di una bozza che risale a otto mesi fa.

  5. La tabella è nel documento scaricabile dal sito dell’admis. Come scritto nel documento “le cifre si intendono al netto dell’IVA e al lordo della ritenuta d’acconto o dell’IRPEF”.
    Degna di nota è anche la frase finale del documento: “Ciascun iscritto può apportare a ciascuna prestazione uno sconto o una maggiorazione non superiori al 30%”.
    Non tanto per il 30%, ma per il soggetto: “ciascun iscritto”, come se la quota oraria la decidesse lui (Già immagino l’orda di insegnanti che “preferiscono” guadagnare il 30% in meno), e soprattutto per il “può” che segue. Se andare sotto del 30% è una possibilità allora vuol dire che andare oltre il 30% non è possibile.
    In quel caso cosa cosa prevede l’Apidis per l’insegnante che decide di accettare una retribuzione inferiore ai 30 euro l’ora? La cancellazione dell’Albo? Una multa? Una ramanzina?
    La questione secondo me è meno oziosa di quel che sembri di primo acchito.

  6. quale tabella? ormai ci hai incuriosito porfido!
    qual è il link x farci 4 risate? 45 € /ora ? lordi o netti ?ahahahahah :=)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.