L’importanza dei passi falsi


Nell’attesa che il due blog trovi una nuova fisionomia, vi invio questo articolo, davvero interessante.

Personalmente lo dedico alla mia prof. di matematica del liceo (tanti anni fa…) che amava ripetere la frase “Hai perso un’occasione per restare zitto!”

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Ragazzi, imparate a sbagliare
Festival dell’errore a Parigi

“Insegniamo l’importanza dei passi falsi”. Se ne fa il bambino diventa un genio. Per gli esperti occorre spezzare il nesso logico tra risposte sbagliate e brutti voti

di ELENA DUSI

ROMA – Dei 180 articoli scientifici pubblicati da Einstein, una quarantina contengono errori significativi. Se abbiamo penicillina e vaccini, lo dobbiamo agli sbagli commessi dai loro scopritori, che andavano in cerca di altro. La stessa evoluzione degli esseri viventi procede grazie ai piccoli difetti.

E se perfino il più grande scienziato della storia sbagliava spesso e volentieri, perché mai uno scolaro oggi dovrebbe trattenersi dall’alzare la mano e azzardare la risposta che ha in testa in quel momento, si chiedono gli organizzatori di “Détrompez-vous”, il Festival dell’errore di Parigi. La manifestazione iniziata ieri nella sede dell’École normale supérieure per avvicinare i giovani alla scienza vuole incitare i più piccoli a osare, innovare, uscire dal seminato, proporre idee nuove. Perché errare, si spiega ai bambini, è una parola che nella radice significa deviare dalla solita strada. E non esiste grande scienziato che sia arrivato al successo senza salire su una gigante catasta di conclusioni sbagliate.

I passi falsi della storia della scienza sono il piatto forte del festival parigino, insieme alle false percezioni che il cervello ci suggerisce, insegnandoci ad accogliere con un sano scetticismo anche le osservazioni più evidenti. Che a una giusta conclusione si possa arrivare seguendo più strade, i visitatori del festival lo imparano cercando di combinare i vari ingredienti di una ricetta di cucina. “E per la maggior parte degli oggetti che ci circondano, non esiste un unico uso corretto. La fantasia e la capacità di innovare sono virtù importanti da coltivare” spiega Girolamo Ramunni, uno degli ideatori del festival e professore del Conservatoire national des arts et métiers.

La manifestazione francese, completamente gratuita, ha lo scopo di avvicinare i giovani alla scienza e frenare l’emorragia di studenti universitari di cui queste discipline soffrono. Per questo, nell’edizione di quest’anno, il suo obiettivo è spezzare il nesso logico fra errori e brutti voti e mostrare l’altro lato della medaglia di una risposta sbagliata: “Il potenziale fecondo che essa ha per il progresso della scienza”, come recita la locandina della kermesse. La manifestazione è stata ideata proprio dopo un rapporto dell’Ocse che metteva in evidenza la paura degli scolari francesi di alzare la mano e rispondere a una domanda rischiando di essere presi in giro.

“Per scienza – precisa Ramunni – non intendiamo solo matematica e fisica, ma anche le discipline umanistiche. Pensiamo a quanta importanza abbia saper riconoscere i propri errori, riuscire ad ammetterlo con se stessi e con gli altri, il dire “mi sono sbagliato, devo cambiare strada”. Il dialogo, la discussione e il confronto sono i mattoni basilari della scienza, ma anche uno degli ingredienti imprescindibili del vivere in comune”.

Correggere un ragazzo che capovolge un cestino della carta per usarlo come sedia vuol dire, prosegue Ramunni, “sterilizzare la sua fantasia, costringerlo entro regole che si sono consolidate per pura e semplice pigrizia mentale. Troppo spesso l’insegnamento a scuola si limita alla ripetizione della “nozione esatta””. E i quiz a risposta chiusa sempre più utilizzati nella scuola in Francia ma anche in Italia sono quanto di peggio possa esistere per stimolare il pensiero creativo e fuori dalle righe. Per questo al festival degli errori e dei paradossi della logica nulla sarà impossibile, nemmeno realizzare un nastro senza il lato rovescio o riempire un bicchiere d’acqua senza versarvi nulla dentro.

(www.repubblica.it – 22 luglio 2010)

2 pensieri su “L’importanza dei passi falsi

  1. cari amici del 2blog,
    vi seguo anche se in maniera saltuaria.mi chiamo Isabella e vivo inGermania, dove insegno Italiano L2 nelle scuole private e nelle VHS. Il tema da voi trattato si inserisce perfettamente in una mia riflessione, maturata nel corso di questi 2 anni di insegnamento( questa e’ la mia esperienza fino ad ora).
    Presso le classi di germanofoni, soprattutto miste di adulti oltre i 30 anni riscontro spesso una difficolta’ enorme nell’accetazione dell’errore.
    chi avra’ insegnato in Germania a contatto con tedeschi sa sicuramente di cosa parlo. Molto spesso, nonostante io cerchi di coinvolgere i miei studenti, faccio fatica a renderli consapevoli della necessita’di sbagliare. Anzi spesso si rifiutano di dare risposte e di interagire fino a che non hanno chiaro in testa qeullo che devono dire. Potreste darmi un consiglio su come agire, riguardo a questo problema e al filtro affettivo che ne deriva…? magari consiglianomi qualche libro che parla proprio di come fargli digerire il fatto che anche loro Sbagliano.

    Un saluto a tutti.
    Isabella

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