Produzione libera orale…di parolacce

ATTENZIONE, Ladylink per la prima volta esprime delle opinioni non strettamente legate alla Didattica dell’Italiano ma al (mal)costume dell’Italia.

Merita un post la notizia che secondo la Corte di Cassazione dire a qualcuno VAFFANCULO, non è più un’offesa… “Ormai fa parte del linguaggio comune“, lo ha affermato la stessa Corte di Cassazione, non io, eh! La giustificazione è la seguente: “talune parole ed anche frasi che, pur rappresentative di concetti osceni o a carattere sessuale, sono diventate di uso comune ed hanno perso il loro carattere offensivo“… quindi il vicesindaco a cui è stato rivolto, se lo tiene e soprattutto se lo ricorderà   ancora per un bel po’.

Vorrei ricordare che da un anno e mezzo in Italia sono state ridotte le pene per il VILIPENDIO VERBALE ALLA BANDIERA, punito con una semplice multa. Infatti, alla fine di un lungo processo durato 10 ANNI Umberto Bossi di euro ne dovrà   pagare 3000 (notizia che ho rintracciato solo su questo sito). 10 anni di udienze che ruotano attorno al ruolo di Bossi al momento del reato: parlamentare del Governo Italiano o semplice leader di partito in un comizio?

Che tristezza! Se ne può quindi dedurre che sia lecito gridarlo in faccia a chiunque? Ho una proposta: “depenalizzare” anche CAZZO, che essendo molto più usato, merita lo stesso trattamento!

Ma che è paese è quello che depenalizza i reati contro i suoi simboli?

Ma che paese è quello che annovera politici che disprezzano la propria nazione?

Ma che è paese è quello in cui viene incentivato e leggittimato l’uso di parolacce, perché tanto oramai stanno sulla bocca di tutti?

Ma che è paese è quello che poi si indigna se dei calciatori non cantano l’Inno Nazionale? Lo stesso che ha paura di rigurgiti nazionalisti se sventola troppo il Tricolore.

A me forse basterà   pure vedere 11 azzurri scendere in campo e vincere il Mondiale, per gioire con altri 60 milioni di persone e gridare W L’ITALIA! (manco più Forza Italia si può gridare!), ma poi quel sassolino nella scarpa continua a dolere perché siamo un paese paradossale. Basta giusto uno sguardo agli archivi di Repubblica.it, digitando la chiave di ricerca: “Cassazione violenza sessuale“, per perdere l’appetito…

Intanto per gli amatori, praticatori a ruota libera, il video di MARCO MASINI, VAFFANCULO, il precursore.

E poi un link all’instancabile Beppe Grillo che ha lanciato un suo V-day, sì proprio un VAFFANCULO DAY, ma POLITICO, per l’8 settembre, nell’anniversario dell’armistizio con gli alleati del 1943, se non ci credete visitate il sito.

7 pensieri su “Produzione libera orale…di parolacce

  1. Pingback: il due blog - il blog degli insegnanti di italiano per stranieri

  2. Buongiorno Ladylink, bentornata! Sul V-day e sul senatore Selva concordo pienamente, sulla libralizzazione del V, mah, he dire, a volte ci sta proprio bene; certo che hai ragione, allora perche’ non liberalizziamo anche il “c”, lo “s” ecc.?
    Senti, non c’entra niente, ma lo facciamo questo post sui podcast in classe? Se ok, scrivimi via e-mail o rispondi a questo post e io comincio a mettermi all’opera.
    Simona

  3. Beh, ormai un bel vaffa non si nega più a nessuno.
    Quanto al malcostume tutto italiano, questa mi pare però una bazzecola a confronto con una “bella” notizia di cui avevo avuto il sentore guardando distrattamente le sedute al senato.
    Il senatore Selva alcuni giorni fa, con Roma bloccata per l’arrivo di G.W. Bush, aveva chiamato un’ambulanza per raggiungere in tempo gli studi di La7. Non pago, se ne era vantato in diretta (http://it.youtube.com/watch?v=XLHCU-efCcE).
    Il giorno dopo il vertice del suo partito aveva annunciato le sue immediate dimissioni.
    Fatta sbollire l’indignazione (continuando a presentarsi in aula) nel bel mezzo di quest’estate bollente il “simpatico” senatore ha annunciato che non si dimetterà. La ragione?
    Glielo chiedono i cittadini: http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=71975

    Beh, se il vaffa è legittimo, qui ci sta proprio benino benino…

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