Bollettino Itals Giugno 2006

E’ stato puntualmente pubblicato on line il numero di giugno del Bollettino Itals.
Di seguito l’indice e gli abstract degli interventi:

– Il laboratorio di italiano L2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado: dalla teoria alla pratica quotidiana di Ramona Ciucani e Paola Tondolo

L’interesse per il laboratorio L2 nasce dalle esperienze concrete condotte dalle autrici (nelle Marche e in Lombardia) dal 2000 al 2005 e dalla convinzione che questo strumento sia una misura efficace e privilegiata di facilitazione dell’insegnamento della lingua e cultura italiana L2 nelle scuole inferiori dell’obbligo.
Il presente articolo si limita a proporre alcune delle soluzioni operative per migliorare la didattica e l’interazione in laboratorio, emerse nel confronto di coordinate teoriche e riscontri pratici, avviato con la tesi del Master Itals discussa nel luglio 2005.

Scegliere di allestire un progetto di laboratorio per l’insegnamento dell’italiano lingua seconda (L2) è sicuramente un’operazione complessa, poiché, essendo una misura di facilitazione ad hoc, ha bisogno di un contesto preparato e disponibile e di una politica scolastica trasversale volta all’integrazione. Solamente se, in una salda rete di interdipendenza e sinergia progettuale della scuola di partenza, s’instaurano figure di raccordo competenti s’innesca effettivamente e positivamente l’inserimento dei minori stranieri nel tessuto scolastico e sociale italiano.

– La scatola magica. Schede di italiano LS per bambini sloveni di 5/6 anni non ancora alfabetizzati di Annamaria Zeriali

La scatola magica è un progetto, nato dalla necessità di strumenti operativi per l’insegnamento dell’italiano LS a bambini di lingua slovena di 5/6 anni non ancora alfabetizzati. In questo articolo sono riportati alcuni esempi di schede e relative attività nonché una breve descrizione del sistema scolastico sloveno.

– Cooperative Learning e didattica del cinema: un connubio possibile nella classe plurilingue di Jenny Cappellin e Sarah Corelli

La classe plurilingue presenta delle caratteristiche che la differenziano da una normale classe di soli italofoni, parte legate a un processo di integrazione spesso difficile. Per questa classe sono necessarie strategie nuove, tese a sviluppare non solo le competenze, ma anche la motivazione degli studenti nei confronti della scuola. Ecco perché si è pensato a un’attività che stimoli la partecipazione degli alunni in modo diverso: cinema e Cooperative Learning, due metodologie di lavoro apparentemente diverse, ma che stimolano lo studente sotto molteplici aspetti. Il film, dunque, non come un momento di svago, ma come un momento per avviare la riflessione su aspetti di tipo sociale e relazionale e come agile mediatore linguistico e disciplinare. Da queste basi prende avvio l’articolo strutturato in due parti: la prima in cui si ripercorrono sinteticamente, da un punto di vista teorico, le metodologie legate all’utilizzo del film e le caratteristiche della classe plurilingue; e una seconda in cui viene illustrato il progetto. Le attività sono organizzate in tematiche (amicizia, suoni, lingua, lessico) che di volta in volta permettono di scendere nel dettaglio e far provare agli alunni che cosa vuol dire scoprire i meccanismi interni della lingua, materna e straniera, attraverso esercizi specifici che tengono conto del livello linguistico del singolo studente.
Punto di partenza è il film di Salvatores “Io non ho paura” cui si affianca il libro originale di Ammanniti da cui è stato tratto il film.

– La didattica ludica nell’insegnamento linguistico di Maria Assunta Lombardo

E’ possibile impostare la prassi didattica quotidiana sulla metodologia glottodidattica ludica? Che cosa vuol dire “giocare in classe”? Quali sono i principi teorici a favore del gioco? Giocando si conseguono gli obiettivi dell’educazione linguistica? Gli studenti adulti accettano di buon grado la didattica ludica? Qual è la valenza didattica del gioco?

Attraverso una semplice riflessione sulle caratteristiche della didattica ludica e una breve esposizione di alcuni principi teorici, questo articolo tenta di trovare una risposta a tali domande.

– La comprensione del testo argomentativo da parte di alunni ispanofoni di Paola Riva

Il Dipartimento di Lingue Moderne della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università di Buenos Aires organizza corsi di lettocomprensione in lingua straniera. La maggior parte dei testi proposti in classe dalla Cattedra d’Italiano, coordinata dalla sottoscritta, si riferisce a diverse discipline appartenenti all’area umanistica. Qui di seguito vengono presentati alcune riflessioni circa le strategie di comprensione da parte di alunni ispanofoni.

Recensioni

Gabriele Pallotti, A.I.P.I. Insegnare l’italiano come seconda lingua – recensione a cura di Paolo Torresan

Graziano Serragiotto, Insegnare le lingue straniere a scuola – recensione a cura di Michele Daloiso

Natalie Hess, Teaching Large Multilevel Classes – recensione a cura di Paolo Torresan

– Recensione al sito “CanIPA Natural Phonetics” a cura di Mariassunta Simionato


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