Dizionario delle collocazioni

Questo dizionario, da poco uscito per Zanichelli e curato da Paola Tiberii, è uno strumento che non può mancare nella libreria di riferimento di qualsiasi insegnante di italiano per stranieri.

Le collocazioni sono espressioni formate da due o più parole che per uso e consuetudine lessicale formano una unità fraseologica non fissa ma riconoscibile. Le collocazioni possibili sono molte, alcune più frequenti e comuni, altre più specifiche e raffinate, e tutte sono contraddistinte dalla riconoscibilità come unità lessicale che le rende elemento distintivo e caratteristico della lingua. Spesso non vi è alcun nesso logico che leghi i termini tra loro, né le corrette combinazioni possono essere desunte da un ragionamento o da una regola: pensiamo per esempio alle espressioni tessere un elogio, rabbia cieca o discussione accesa. Così, se possiamo lanciare un appello, non è possibile tirare un appello, benché lanciare e tirare siano sinonimi. In modo analogo, forte guadagno è una collocazione comune, mentre potente guadagno è una espressione non in uso e, dunque, non riconoscibile.
L’idea nasce dall’esigenza di poter disporre di un repertorio di combinazioni di parole pratico, utile e al tempo stesso di semplice consultazione, per l’uso della lingua viva nella sua quotidianità.

Il lemmario è formato da oltre 6.000 termini appartenenti a tre categorie grammaticali:
nomi, aggettivi e verbi. Per ogni lemma viene proposta una scelta di collocazioni (quasi 200.000) organizzate in modo diverso a seconda dell’uso e della categoria grammaticale di appartenenza.

Qui un’interessante intervista alla curatrice in occasione della presentazione del dizionario a Los Angeles.

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