Insegnamento dell’Italiano a Buenos Aires

Ricevo e posto la testimonianza di Dafne, collega argentina che lavora a Buenos Aires.

A Buenos Aires ci sono diversi centri, il cui numero è in aumento, nei quali si insegna la lingua ma non si considera la cultura, perché la si ritiene antieconomica.
L’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires sta pian piano perdendo il monopolio dell’insegnamento ed ha, come le altre istituzioni, rinunciato, ma solo in parte, alla cultura perché poco redditizia, riducendo i corsi di letteratura, storia e storia dell’arte al minimo.
Il problema più grave è che non ci sono professori formati presso l’unico Istituto di Formazione Docente in cui si insegna italiano a Buenos Aires. Gli insegnanti sono ex-allievi della Dante che si improvvisano professori dopo quattro anni di studi, non professionalizzanti, quindi senza una effettiva conoscenza della lingua italiana, poiché hanno ridottissime nozioni di grammatica, di cui non sono neppure consci, per non parlare della totale mancanza di consapevolezza riguardo alla cultura italiana e tanto meno della letteratura.
Ogni tanto arriva un giovane neolaureato italiano che vuole farsi la sua bella esperienza all’estero, ma senza una formazione specifica sull’insegnamento dell’italiano come LS e senza conoscere i problemi relativi all’analisi contrastiva, indispensabili per affrontare l’insegnamento dell’italiano a ispanofoni. Comunque basta che arrivi un madrelingua sia pure cameriere o casalinga, perché venga immediatamente assunto.
Quanto viene pagato un insegnante? Dai 6,50 ai 10 pesos l’ora. Un biglietto di andata in autobus costa 0,80 pesos, un caffè ne costa 2. Ci vogliono 4,03 pesos per comprare un euro, ma l’importante è cosa si fa qui con 10 pesos…
La Dante Alighieri periferiche inventano iscritti per ottenere la sovvenzione dello Stato Italiano e della Dante di Roma. Mancano le ispezioni!
Credo che vada difeso il salario e il prestigio di chi si è occupato di formarsi, in ogni angolo del mondo.
Per quanto riguarda gli insegnanti MAE, purtroppo sono avvocati, commercialisti abilitati all’insegnamento dalle vecchie leggi italiane. Non hanno idea di cosa significhi insegnare. Non capiscono i ragazzi e anzi li picchiano, fatto assolutamente vietato da queste parti. Vivono da signori e la forte crisi argentina contribuisce a ciò. Pochissimi sono qualificati per l’insegnamento.
Gli insegnanti che si formano presso l’”Instituto del Profesorado”, lavorano nelle scuole statali, in alcune delle quali fortunatamente si insegna la lingua italiana già dalle elementari. Ma tanti finiscono con l’insegnare presso istituti privati che all’inizio sembrano essere la manna piovuta dal cielo, però man mano che si va avanti negli anni escludono i professori più anziani perché più “cari”.

8 pensieri su “Insegnamento dell’Italiano a Buenos Aires

  1. @Goffredo Muratgia, alla fine com’è andata l’esperienza in Argentina?

    Francesco Bernacchi

  2. Vi faccio un piccolo commento su cio che stavate chiedendo. Se volete lavorare in Argentina come professori nelle scuole pubbliche è possibile però solo come professori suplenti. Bisogna avere un titolo argentino. Col vostro titolo straniero forse potete prendere la laurea argentina.

  3. Sto cercando di inserirmi nella realtà di Buenos Aires per l’insegnamento della lingua italiana e inglese, ma pare che sia molto difficile…..

  4. Ciao Goffredo
    richieste del genere puoi farle sulle attive mailing list dell’Universita per stranieri di Perugia [Ita_L2] e su quella della http://www.guerra-edizioni.com [Discutiamone Insieme]. Inoltre naviga nel blog di Roberta Barazza, dedicato alla ricerca di lavoro come insegnanti di ILS e L2.
    Il sito e’ fermo da dicembre, se non sbaglio, ma puoi comunque trovare link utili: http://insegnareitaliano.blogspot.com/

    Ti ho dato vari consigli sebbene non ci occupiamo di ricerca di lavoro!

  5. Nonostante tutto, mi piacerebbe molto fare un’esperienza di insegnamento di italiano in Argentina! Ho trenta anni, sono laureato (laurea specialistica 110/110 e lode) in italiano e latino, ho un diploma DITALS di II livello (per l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera), ho insegnato in Francia e in Italia e attualmente sono crew teacher di italiano su una nave crociera. Sbarcherò a dicembre, conto di venire per turismo in Argentina a gennaio…qualcuno può aiutarmi a prendere contatto con scuole argentine che vogliano assumere un insegnnte attento serio e motivato?
    grazie
    Goffredo Muratgia (Roma)

  6. Purtroppo succede anche in altre città. Capita spessissimo che ti ritrovi con persone che appena conoscono la lingua italiana e lavorano “come” insegnanti. Nella mia città in Argentina, molte persone che non hanno neanche studiato l’italiano, ma lo conoscono semplicemente perché sono vissuti due o tre anni in Italia, e fanno gli insegnanti presso scuole e istituzioni. Allora io mi chido: perché cavolo ho studiato tanti anni, ho cercato di fare corsi di aggiornamento se tanto quando arriva fine mese riscuoto lo stesso che le persone che non si sono mai preoccupate per formarsi e aggiornarsi????.
    Un altro fatto tremendo a mio avviso avviene ogni volta che cambia il preside dell’Ufficio Scuola. Ogni volta che arriva uno/una nuovo cambiano tutte le regole e modi di lavoro. Veramente a volte bisogna cucirsi la bocca per non mandarli a quel paese…
    Saluti.
    Vivi

  7. Ultimamente si sente sempre più parlare della situazioni degli insegnanti della Dante e di altre strutture in Argentina. Spero riusciate ad alzare la testa e la voce!

    Certo… l’affermazione che gli insegnanti MAE picchiano gli allievi mi lascia piuttosto incredulo. E’ un’affermazione molto grave che non può essere fatta a cuor leggero.

    Il due blog non può quindi che dissociarsi.

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