Gasp, Gulp, Arrrrrrrg!!!

Non c’è più religione! E credo che la speranza sia davvero morta!

Oggi infatti è il Primo maggio e non il Primo aprile…

Commento così perché vi lascio immaginare i commenti reali miei e dei colleghi a cui ho letto il seguente annuncio di lavoro (chicca saltatami agli occhi una volta aperto uno dei vari interventi sulla mailing list [ITA_L2]), che alla voce OGGETTO reca “facilitatori cercasi“:

Buon giorno,
stiamo cercando un facilitatore L2 maschio per corsi di italiano rivolti a ragazzi stranieri.
I corsi si svolgeranno a Milano nei mesi di giugno e luglio 2008, con possibilità di continuare la collaborazione da settembre in poi.
Per informazioni e invio curriculum scrivere una mail a: areadidattica@yahoo.it

Per riprendermi dedico innanzi tutto a me stessa, che ne ho più bisogno, ma poi comunque a tutti voi, una poesia di Fernando Pessoa, “Sogni ardenti di qualcos’altro“, un OT di cui saprete sicuramente approfittare…

Sogni ardenti di qualcos’altro!
Frenesia di andare via,
(Oh, onda che in me si ingrossa!)
via dalla vita, dove la vita deve rimanere –
vita sempre fino a oggi!

Altre cose e altri luoghi!
Non una vita! Non la mia almeno!
Oh, essere il vento, un’ala,
un veliero che mi portino lì!

Dove? Se lo sapessi,
non ci vorrei andare.

16 pensieri su “Gasp, Gulp, Arrrrrrrg!!!

  1. Ciao. Per tutti gli esempi che tu hai citato non ho nulla da obiettare: ovviamente un’ ingegnere donna non è una stranezza, nè un medico nè un meccanico donna. Non è per niente strano che un medico lavori con una che fa il medico. La professionalità secondo me non ha sesso, nel senso che sia uomini che donne possono fare gli stessi mestieri. Le risposte che ho ricevuto sembrano forse non aver capito che io non sono una fuori moda che pensa che le divisioni sessuali debbano determinare anche divisioni professionali. Secondo me non ci sono praticamente differenze. Sia uomo che donna possono fare praticamente qualsiasi lavoro. Quello che invece io non accetto è che uno che offre un lavoro non possa scegliere a chi darlo. Mia mamma ha una piccola attività e mio padre anche. Sono certa che se si proponesse a mia madre di assumere un collaboratore uomo nella sua attività non lo farebbe; lo stesso per mio padre: ha vari collaboratori e dubito che per lui sia del tutto indifferente scegliere un collaboratore o una collaboratrice. Quello che io ritengo giusto è solo il fatto che un datore di lavoro possa assumere chi vuole. Perchè non si tratta solo di professionalità ma anche di una sensibilità un po’ diversa. Qualche tempo fa uno psicologo ha chiesto a una mia amica se preferiva andare da uno psicologo donna o uomo. Mi sembra una domanda lecita, perchè si tratta di confrontarsi con persone con sensibilità un po’ diversa. Questo non vuol dire che un uomo possa fare lo psicologo e una donna no o viceversa. E’ ovvio. Questa significa solo che ci si confronta con persone e il sesso può costituire un elemento che tu scegli per lavoro o colloqui o attività in comune. E ritengo che uno abbia tutto il diritto di scegliersi i collaboratori che vuole, anche decidendo di assumere un uomo piuttosto che una donna o viceversa.
    Ribadisco che questo non vuol dire affatto che lo stesso mestiere non possa essere fatto da entrambi.
    Questo per discorsi in piccolo. Poi se vi sono concorsi istituzionali o grandi imprese o grandi attività la cosa non ha senso e non è giusta. Ma per una piccola attività in cui tu devi lavorare con una persona in particolare accanto secondo me è fin troppo lecito scegliere anche ‘discrimando’ in base al sesso.
    Ciao, Roberta Barazza

  2. Cara Roberta,
    è proprio perché un giorno non sia mancanza di buon senso, ma sì una cosa naturale che DEVA essere indifferente assumere un uomo o una donna per QUALSIASI lavoro che esistono queste leggi! Per, chissà utopicamente, vedere se la gente un giorno possa liberarsi di questi pregiudizi! Per esempio, conosco donne che si sono laureate in ingegneria, in chimica negli anni 70/80, non sono MAI riuscite a trovare lavoro, perché non volevano donne nelle fabbriche! Oggigiorno pare che non sia più così. È poi ingiusto anche con gli uomini che fanno lavori “meno intelletuali” pensare che non possano convivere pacificamente con una donna, non si pensa che sia mancanza di buon senso che una donna lavori, per es, come medico insieme ad altri medici, perché i meccanici devono essere considerati come dei violentatori in potenziale?
    Beh, meglio smettere che qui si entra nel campo delle convinzioni personali e possiamo discutere ad infinitum.
    Intanto mi presento: sono Desi e abito a Curitiba, in Brasile. Ciao.

  3. Ok. Quello che ribadisco è per me il diritto di chiunque di assumere chi vuole. Dire che assumere una donna o un uomo è la stessa cosa è dire una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. Forse tra un po’ di anni ci sarà una perfetta parità che annullerà qualsiasi differenza (anche fisica?). Direi che nella stragrande maggioranza dei casi un datore di lavoro parte già con una scelta di chi vuole impiegare e di solito questa include anche che sia uomo o donna. Altre scelte sono l’età, le lingue conosciute, anche gli interessi personali, se ha fatto il classico o istituti tecnini, se gli piace viaggiare …
    I vostri discorsi sembrano indicare che DEVE ESSERE assolutamente indifferente assumere un uomo o una donna. La cosa mi sembra un po’ lontana dal buon senso. Come dico, moltissime realtà non hanno bisogno di questa ‘discriminazione’ ma in moltissime è implicita. E penso proprio a attività come un’officina meccanica, un negozio per bambini, un asilo ecc. … Dire che uno che assume non ha o non può scegliere se impiegare una donna piuttosto che un uomo mi sembra lontanissimo dal buon senso e mi sembra anche un venire meno dei suoi diritti. Poi se vuoi puoi dire che non è moderno e che una donna può essere una bravissima meccanica – e può senz’altro esserlo – ma sono certa che in una officina decideranno prima se assumere un meccanico o una meccanica. E, ribadisco, ne hanno pure il diritto, visto che pagano loro.
    Voglio anche precisare che non stiamo parlando di differenze di razza, che è un’altra questione.
    Domanda: tu dici che quel signore rischia una denuncia. Anche chi mette un annuncio tipo ‘cercasi ragazza au pair max 25 anni … ? Lo chiedo per curiosità … perchè, volendo, più o meno tutti gli annunci sarebbero da denunciare, allora.
    Sì, sono ancora in quel di Bologna. Se torni di nuovo in madre patria fammi sapere. Ciao, Roberta Barazza

  4. Ciao. Io penso che, di nuovo, una abbia il diritto di scegliere di dare il lavoro a chi vuole. Se io, donna anziana che cerca la badante, preferisco una badante, ne ho il diritto. Preferire una badante ad un badante non dice che secondo me i badanti sono meno meritevoli; dice solo che secondo me una badante ha delle caratteristiche che a me piacciono di più. Tutto qui.
    Si può dire che una donna ha delle caratteristiche leggermente diverse dagli uomini e che per questo un datore di lavoro può preferire una piuttosto che uno? Semplicemente secondo me una badante ha delle caratteristiche che si adattano meglio al mio lavoro.
    Vogliamo dire che mi è più simpatico avere una donna attorno piuttosto che un uomo che mi cura? Non dico che un uomo è peggio di una donna; dico che per mia sensibilità e gusti mi piace di più che una donna mi aiuti piuttosto che un uomo. E’ discriminazione? Secondo me non è neanche dire che una è più adatta al ruolo di badante. Semplicemente è UNA LIBERA SCELTA PESONALE.
    Vorrei dire al povero malcapitato che ha scritto quel messaggio che ha il mio sostegno e si è trovato addosso una marea di accuse o simil-accuse che non ritengo giustificate. Se uno per una scuola di lingue o un suo gruppo di lavoro preferisce avere un collaboratore uomo, scusate ma secondo me può tranquillamente invitare chi vuole a candidarsi nella sua scuola.
    Qui non si tratta secondo me tanto di discriminazioni ma di difendere il diritto di chiunque a proporre un lavoro a chi vuole lui.
    Altro esempio: ho uno studio di architettura e preferirei avere una collaboratrice donna, naturalmente brava e competente. E’ discriminazione?
    Non si tratta neanche di meriti: se mi si permette, una certa differenza di sensibilità tra uomo e donna c’è, almeno fino a quando non ci sarà più – ammesso che ciò avvenga – nessuna differenza, neanche fisica.
    Un conto sono i posti ufficiali, dello stato , i concorsi pubblici o assunzioni in una grande industria: lì ci saranno concorsi o annunci alla grande e chiunque si presenta e ha i meriti adatti può aspirare al posto.
    Ma in un settore in cui la scelta dipende da un datore di lavoro per un progetto che lui conosce (E CHE NOI NON CONOSCIAMO) insisto che uno può fare quello che vuole.
    Inoltre prima di bombardare il povero malcapitato di accuse era forse meglio chiedergli perchè ha fatto questa scelta e perchè vorrebbe uno piuttosto che una.
    Come dice Laura lui avrebbe fatto bene a spiegarsi. Ma è anche vero il contrario: chi lo accusa, prima di accusarlo di discriminazione e scandalizzarsi addirittura con l’aria sconvolta del ‘Grido’ di Munch, forse avrebbe fatto meglio a chiedere il perchè di tale scelta. Non bisogna dimenticare che qualsiasi messaggio internet è pubblico e bisogna stare attenti a rovesciare addosso a uno degli epiteti se non si sa neanche perchè dice certe cose.
    Mi viene in mente un caso di cattivo giornalismo di qualche giorno fa sentito su RAI3: viene fotografato un italiano identificato come uno di sinistra; viene fotografato nell’atto di salire su un aereo usando un suo conoscente come sorta di gradino.
    Un giornalista scandalizzato denuncia il presunto atteggiamente da imperialista schiavista. E viene pubbicata la foto nella prima pagina di un giornale nazionale.
    Dopodichè – SOLO DOPODICHE’ – si indaga quali siano le spiegazioni di tale situazione. E le persone interessate dicono che era uno scherzo. Che i due sono amici e che il ‘gradino’ si è prestato spontaneamente per questo gioco. Non dico che non sia stato uno scherzo simpatico ma dico che prima di gridare tanto allo scandalo – o a improbabili scandali – meglio informarsi dall’interessato e chiedere il motivo di tale scelta.
    C’è anche una certa irresponsabilità nell’accusare persone e magari anche comprometterne un’attività senza sapere perchè pubblicano annunci simili – ammesso che sia una cosa grave.
    Altro esempio: ho una famiglia con due bambine e vorrei impiegare una au-pair e chiedo che ragazze au-pair si candidino. Anche semplicemente perchè le mie bambine preferiscono stare in compagnia di una tata piuttosto che di un baby-sitter (ne ho sentiti pochi, peraltro). Un annuncio così è addirittura banale. Ci sono solo annunci per ragazze au-pair. E’ discriminazione? E’semplicemente che al titolare va bene così. Questo vuol dire che secondo me i ragazzi non sanno badare ai bambini? Non per me. Semplicemente le mie bambine preferiscono la compagnia di una tata. Possono? Posso accontentarle o mi si denuncia di discriminazione?
    Insomma … opinioni diverse.
    Ciao, Roberta

  5. Ciao a tutti e soprattutto a Roberta. Roberta so che posso risponderti e che non te la prendi. Insomma questa mia risposta è dedicata a te…

    E’ vero che ci sono lavori che indicano le età, e quindi limitano di molto la possibilità di persone valenti e disoccupate, di avere una seconda chance, ma forse un negozio di parrucchiere cerca una segretaria giovane, lo studio di un avvocato, cerca una persona più seria e di fiducia… non so…
    Il fatto è che se un’associazione o un’azienda hanno il diritto di pretendere addirittura nell’annuncio un insegnante MASCHIO (anche dotato in quel senso????), allora in quanto a insegnante FEMMINA (sicuramente dotata in quel senso) vorrei capire perché non vado bene a prescindere. E’ qui la discriminazione, magari nemmeno fatta volontariamente, in quell’annuncio.
    Io, Roberta, insisto anche sul motivo stilistico. Qualsiasi siano i motivi, una preferenza tale, deve essere esternata in modo diverso. Il datore di lavoro ha diritto di scegliere il meglio, ma a livello di esperienza, qualità non di sesso, per il proprio lavoro. A maggior ragione aggiungo che nei Cv americani, per quella che è la mia esperienza, non vengono inviate né foto né date di nascita, per permettere di fare una valutazione iniziale sulle competenze.

    Inoltre mi stupisco della tua affermazione “Ciao. Scusate ma non sono d’accordo. Se uno vuole impiegare una donna piuttosto che un uomo non vedo perchè non possa farlo. Troppo banale? Poi alla fine uno sceglie chi vuole lo stesso, e se uno per un negozio di maglieria vuole impiegare una commessa piuttosto che un commesso secondo me ne ha il diritto.”.

    Mi dispiace ma non sono d’accordo. Ma la discriminazione sta proprio nella tua affermazione. Se ho bisogno di una persona per lavorare scelgo sulla base di criteri e nemmeno per sogno mi sogno di dire voglio impiegare un uomo e non una donna (o viceversa). E’ proprio questa la discriminazione, aver scelto, escluso a priori.
    La discriminazione di quell’annuncio sta nel fatto che non specifica i motivi per cui la figura professionale adatta è un uomo. Anche se fosse un lavoro con terroristi islamici dati per misogini, in un carcere, dalle 22 alle 24 di notte, in una località iper segreta da poter raggiungere solo a piedi, quell’annuncio, nonostante queste ipotetiche ed estreme condizioni sarebbe DISCRIMINANTE.
    E’ dimiscriminante affermare che un datore di lavoro pùò preferire un uomo a una donna (o viceversa) e che ha il diritto di preferire. E’ un presupposto discriminante quello che tu definisci ANNUNCIO NON IPOCRITA. Premettendo e riconoscendo che ci sono professioni più marcatamente maschili (lavori manuali, lavori pesanti) e più marcatamente femminili (baby sitting, ma anche insegnamento per dirne una) ribadisco che QUALSIASI SCELTA A PRIORI E’ ILLEGGITTIMA SE BASATA SU PRESUPPOSTI QUALUNQUISTICI E NON SU MERITI E CAPACITA’.

    il maiuscolo suona forte, ma non so come utilizzare il corsivo (o il neretto)

    ll*

  6. Ma Roberta, io ho scritto:
    “Tuttavia se uno ha o no il diritto ad avere pregiudizi è un’altra storia molto più complicata.”
    Non ho detto che uno non ha il diritto di scegliere, ho semplicemente fatto una precisazione semantica: discriminare e scegliere sono sinonimi e considerare che, per esempio, un uomo non può badare a bambini, questo si chiama avere un pregiudizio, un preconcetto sugli uomini. È solo una pignoleria linguistica, non lo dico per offendere, anch’io se dovessi scegliere qualcuno per lavorare insieme a me, ne discriminerei tanti, per vari motivi e lo assumerei apertamente.

  7. Di nuovo … Volendo è discriminazione ‘pretendere’ in un’annuncio che uno abbia un Master piuttosto che un diploma di scuola media. O che il lavoro sia per un ingegnere piuttosto che per un architetto. No? Scusate ma ribadisco che uno può scegliere di assumere chi vuole.
    Ciao, RB

  8. Ciao Dal Brasile (meglio firmarsi se no dicono anche a te, come al signore dell’annuncio, che non sei corretto),
    scusami ma esistono delle differenze che non sono definizioni di superiorità/inferiorità. Ma esistono. E se in un contesto io preferisco alcune caratteristiche penso di avere il diritto di scegliere. Specie se sono io che pago per un lavoro o per un’assunzione.
    Questi discorsi sono pura teoria. Per qualsiasi lavoro un datore preferisce delle caratteristiche e se le scrive nell’annuncio forse è meno ipocrita e fa prima a assumere.
    Questo non riguarda tutti i lavori. Per molte professioni non è importante se uno è uomo, donna, giovane o vecchio, inglese o cinese. Ma per molte sì.
    E secondo me uno che dà un lavoro può anche scegliere a chi darlo.
    Secondo voi uno che preferisce assumere una segretaria nel suo ufficio piuttosto che un segretario, non ne ha il diritto? Ci sono anche i casi contrari. Ho letto di una donna avvocato ora al Parlamento che diceva che per il suo studio voleva solo segretari uomini. Non ne ha il diritto? La legge le impone di assumere una donna?
    Sono discorsi del tutto astratti e secondo me non si tratta neanche di discriminare, semplicemente di scegliere a chi dare un lavoro. Se io dessi un lavoro mi piacerebbe anche scegliere a chi darlo.
    Ciao, Roberta Barazza

  9. Ciao. Scusate ma non sono d’accordo. Se uno vuole impiegare una donna piuttosto che un uomo non vedo perchè non possa farlo. Troppo banale? Poi alla fine uno sceglie chi vuole lo stesso, e se uno per un negozio di maglieria vuole impiegare una commessa piuttosto che un commesso secondo me ne ha il diritto. Se la legge impone che non si dica ad esempio facilitatore maschio, lo si può anche fare ma poi se uno vuole un facilitatore maschio, scieglie un facilitatore maschio. E secondo me ne ha il diritto. Ipotesi su quell’annuncio? Se ad esempio quel facilitatore dovesse essere impiegato in un seminario dove vengono educati preti, non credo che vogliano donne. Sarà più o meno discutibile per i non religiosi ma se una organizzazione religiosa o non vuole così ne ha il diritto.
    Ormai la nostra è una società multietnica e ci sono gruppi sociali, etnici, religiosi che ‘discriminano’ ma se questa è una loro scelta libera, secondo me, e lo possono fare. Uno impiega chi vuole. Quell’annuncio è solo meno ipocrita di molti altri annunci che magari stanno attenti alle formalità ma che poi discriminano come gli altri.
    Comunque se volete accusare di discriminazioni gli annunci di assunzioni, potete sbirrarrirvi. Quasi tutti gli annunci fanno capire che preferiscono o un a donna o un uomo. Più o meno velatamente.
    Ma poi le ‘discriminazioni’ sono di ogni genere. Ad es. uno vuole una segretaria giovane piuttosto che vecchia? La discriminazione per età è più o meno grave della discriminazione per sesso? Beh, un sacco di annunci hanno fasce di età dichiarate. Cercasi segretaria tra i 20 e i 40 anni …
    Se io dovessi impiegare, che ne so, un segretario, o se avessi un negozio un/a commesso/a, se permettete posso avere delle preferenze, e preferire uno piuttosto che una o il contrario mi sembra lecito. E siccome sono io che pago quella persona credo di avere il diritto di scegliere. Oppure sono anziana e voglio una badante? Sinceramente preferirei una badante piuttosto che un badante. Vi sembra da condannare?
    Si può continuare: io voglio un madrelingua inglese e allora mi permetto di ‘discriminare’ i poveracci che non sono native speakers. E’ illecito? Volendo vi sono discriminazioni anche per lingua e origine. Le chiamate discriminazioni?
    Non so se faccio la figura della capitalista che difende il diritto di chi assume di scegliere chi assumere, ma se io do un lavoro, ho anche il diritto di scegliere a chi darlo.
    Ciao, Roberta Barazza

  10. se è per questo guardate nel Parlamento italiano quante poche donne ci sono… non si candidano? non vengono votate? qui si apre una questione annosa… e apriamola, voglio dire… già con il posto di Madameweb si è sollevato un polverone che secondo me ha smosso ma non fatto del tutto emergere paure e luoghi comuni…
    Il fatto è che quell’annuncio di lavoro non è nemmeno firmato e i motivi per cui si richiede un uomo e non una donna, dovrebbero quanto meno venire indicati, visto che è data una preferenza esplicita… un annuncio con una richiesta di lavoro dovrebbe rispettare anche dei criteri di stile, che rispecchiano anche la serietà del datore di lavoro… almeno avesse scritto UOMO e non maschio…. boh!!??!? esanto cielo ma ci vogliamo firmare?

    @roberta:non so perché la tua parente cerchi solo commesse… c’è un falso luogo comune che le donne siano più pazienti degli uomini con i bambini?

    @ Dal Brasile: molto interessante la recensione, soprattutto nella parte finale:

    Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent’anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l’uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l’interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell’infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l’identità è fluida, e fluidissimi dovrebbero essere i generi, come il web.
    Per dirla con Pink, la popstar che nel video Stupid girls denunciava tempi cupi per il femminismo, bisogna dunque capire come sia possibile che le ragazze che volevano diventare presidenti degli Stati Uniti abbiano partorito figlie che sognano di sculettare seminude al fianco di un rapper. E per farlo, occorre tornare negli stessi luoghi dove le bambine compiono ancora oggi il loro apprendistato al secondo sesso: la famiglia, la scuola, il mondo dei media, l’immaginario dei libri e dei cartoni.

  11. In teoria è contro la legge, nelle assunzioni di lavoratori, discriminare per sesso, etnia, religione; o almeno così si legge come introduzione nei giornaletti di annunci economici.
    In realtà quasi ovunque ci sono disciminazioni di questo genere.
    Ogni giorno si leggono annunci tipo ‘Cercasi segretaria per ufficio …. ‘ e dubito che si presentino uomini.
    Oppure ‘Cercasi badante anche straniera per …. ‘
    Poi sono davvero discriminazioni o un diritto per un datore di lavoro? Una mia parente ha un negozio di giocattoli per bambini e cerca commesse non commessi. Non ne ha il diritto?
    Ciao, Roberta Barazza

  12. Porfido he he he
    Sono d’accordo con te su tutta la linea…
    Però non si può presentare un’offerta di lavoro in questi termini.
    E la precisazione andava fatta, al limite, nella parte finale dando più indicazioni e delle motivazioni…perchè ra sto proprio con il fiato sospeso…
    Cioè è proprio una questione di forma… qualsiasi sia il motivo, non si può presentare così un’offerta di lavoro…

    … quasi quasi…
    :o)

  13. L’avevo visto.
    E sono rimasto anch’io basito.
    Forse, ho pensato, c’è qualche superficiale attenzione interculturale. Magari gli studenti sono degli ex carcerati musulmani…
    …non per giustificare eh.

    PS: ladylink… ti ci vedo, a fare una delle tue inchieste in cerca di scoop… che mandi il curriculum come fossi ignara di quel requisitino… e vedere cosa ti dicono…

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