Non sanno l’italiano…

Continua l’iter per la realizzazione delle famose “Classi ponte”. Come dice il premier-insegnante, gli studenti immigrati “«Non sanno l’ italiano, non possono seguire le lezioni del maestro». Il maestro?

Per questo, spiega il Cavaliere, hanno una percentuale di insuccesso tripla rispetto a quella degli alunni italiani.

«Per porvi rimedio – continua – insieme al decreto Gelmini abbiamo messo questa disposizione. Di fianco al decreto Gelmini cioè è stata approvata una mozione sull’ esempio di quanto avviene negli altri paesi europei, tesa a introdurre corsi e classi che non sono separate, ma semplicemente tese a dedicare molto tempo all’ insegnamento della nostra lingua agli alunni stranieri».

Ah… bei tempi quelli passati, in cui si poteva capire. La politica ha sempre imparato dai propri errori. E se  solo quattro anni fa non potevano riuscire ad attuare l’aparthaid per la loro veemenza razzista, oggi sanno indorare la pillola. Basta andare indietro di qualche anno infatti per trovare articoli in cui la lega invocava a gran voce slogan tipo «Che imparino l’ italiano, prima di essere ammessi in una scuola pubblica» e per leggere argomentazioni indiscutibili: «la proposta di legge leghista risponde soprattutto alla domanda di vera formazione che viene dagli alunni italiani che frequentano scuole in cui ci sono anche studenti stranieri. In queste classi si registra infatti un forte ritardo nell’ apprendimento, perché le maestre devono attardarsi con gli stranieri e i programmi ministeriali sono ormai una chimera».

La proposta in oggetto, manco a dirlo, era in soldoni quella che oggi si sta attuando nel Paese.

Beh, dovremo adeguarci. In futuro accanto a Krashen e Chomsky ci toccherà studiare i precetti di didattica e pedagogia di Umberto Bossi e Maria stella Gelmini, visto che la loro competenza e parola in merito alla questione sembra essere più autorevole di quella di quattro misere società di linguistica di livello nazionale (La SIG – Società italiana di glottologia, la SLI – Società di linguistica italiana, l’AITLA – Associazione italiana di linguistica applicata e la GISCEL – Gruppo di intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica) che si sono pronunciato per un secco NO alla iniziativa del governo.

Un pensiero su “Non sanno l’italiano…

  1. E’ scandaloso che lo Stato abbia approvato questa mozione!
    Io sto preparando in questi giorni la tesi di Scienze dell’Educazione a Bergamo proprio sul tema del bilinguismo e trovo la scelta di creare queste classi separate davvero razzista, oltreché inutile. Si vede proprio che è stata voluta da gente ignorante e razzista. Cosa si può fare per opporsi?
    Barbara

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