Lo stereotipo è servito (a lezione di conversazione)

Questo post era nato qualche giorno fa come commento al post “Esami finali: progetto finale alternativo o solito saggio scritto?“. Su suggerimento di porfido l’ho ampliato e commentato e ne ho fatto un post. L’ho diviso in due parti: la prima è per chi di voi ha a disposizione molte ore di corso, la seconda è per chi, come me, deve correre.

L’idea di adattare, per una lezione di conversazione (o di lingua), un racconto che ho fatto leggere in un corso di letteratura, nasce da Nicla (che lavora a Friburgo, in Germania), che su Italiano per stranieri (Facebook), ci aveva chiesto spunti su come introdurre a lezione con il suo gruppo di conversazione di studenti B2, il video in cui Igiaba Scego leggeva un brano estratto dal racconto Salsicce: “mi sento somala o italiana quando”. Quanto riportato sotto è stato adattato per il post dal commento. Ho aggiunto dei link che possono servire da esempio per gli spunti da portare in classe o per come prepararsi prima di andare in classe e trattare un argomento così delicato.

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Cos’è un italiano

Da LIMES, un interessantissimo articolo di Andrea Camilleri.

Cos’è un italiano

Non sono uno storico, un sociologo, un antropologo, niente di tutto questo. Sono soltanto un raccontastorie, un romanziere italiano particolarmente attento, questo sì, ai suoi connazionali.

E quindi non è un caso che tutte le citazioni a supporto o a pretesto siano tratte dalla letteratura, non da testi di storia.

Perciò tutto quello che segue, e che farà sicuramente storcere la bocca agli addetti ai lavori, va preso col beneficio d’inventario.

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