In nome del plurilinguismo


L’Accademia della Crusca e le principali associazioni di linguistica hanno stilato un documento a favore del plurilinguismo, importante fattore di crescita intellettuale e sociale.
I firmatari, (il primo è Tullio De Mauro) chiedono politiche adeguate, strumenti strutturali per insegnanti e formatori per combattere pregiudizi.

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Giro giro tondo

Questo articolo, segnalato da Piroclastico, segna che almeno in qualche caso si sta andando nella direzione corretta.
Almeno fino all’ultima riga. Fino a quando cioè non si inizia l’ultimo paragrafo con “Una volta formati gli insegnanti…”.

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Il plurilinguismo, non è il solito -ismo!

Con un sorriso smagliante vi invito a leggere quest’articolo sugli effetti benefici del plurilinguismo sulla nostra mente. L’articolo è tratto da lastampa.it. Intanto un assaggio:

(…) Non c’è un elisir miracoloso per tenere a bada gli acciacchi dell’età – ammonisce la studiosa – ma usare una seconda o una terza lingua può aiutare a prolungare gli anni buoni», quelli in cui la mente lavora con prontezza e acutezza. Infatti sembra proprio che un poliglotta, con il passare delle primavere, sia più lucido e pronto rispetto ai coetanei che conoscono una sola lingua.            I diversi linguaggi possono creare nuovi legami cerebrali, contribuendo così alla salute della mente.