Ecco l’APIDIS!

Negli scorsi giorni è  uscito il secondo numero del bollettino dell’ADMIS.

Quello che nel primo numero era a livello di progetto, nel secondo numero viene annunciato come realtà: è nato l’albo degli insegnanti di italiano L2/LS.

Continua a leggere

Dall’Admis all’Albo

Come annunciato nella lista di discussione di Perugia, il 14 dicembre si è svolto un’importante assemblea dei soci dell’Admis, l’associazione dei diplomati nei master di italiano a stranieri di cui il blog già si era occupato (qui e qui).

Continua a leggere

Utilità dell’Admis. La risposta di P. Balboni

Il Prof. Paolo Balboni ha risposto con la disponibilità   e la gentilezza che lo contraddistinguono ai dubbi che avevamo sollevato riguardo l’utilità   dell’Admis (Associazione dei Diplomati in Master di Italiano a Stranieri).

Di seguito la sua e-mail dal titolo

Inutile?

In questi tre giorni ci sono 213 persone che stanno votando i 12 rappresentanti che gestiranno l’Associazione dei diplomati dei master in italiano L2.
Tra 15 giorni ci sarà   un gruppo di 12 persone che comincerà   a lavorare.
Lasciamo perdere al momento l’oggetto del lavoro: a me piace il fatto che in un mondo sempre più individualizzato, chiuso, ci siano 213 persone, spesso che non si conoscono, che cominciano ad interagire su un progetto comune: a mio avviso di vecchio sessantottardo questo è già   qualcosa di utile, non inutile.

C’è poi un’utilità   pratica e culturale:
– pratica: basti pensare che in Italia non esiste la figura ufficiale di docente di italiano a stranieri per cogliere l’utilità   immediata dell’ADMIS; ma chi è abituato a girare il mondo ed a vedere l’isolamento in cui vivono gli insegnanti di italiano sparsi nelle città   e nei paesi, capisce anche l’utilità   di una comunità   professionale virtuale, che supera le centinaia di chilometri tra docente e docente!
– culturale: la cultura della didattica dell’italiano la fanno da anni gli accademici: una volta che gli accademici si fanno da parte e si pongono al servizio, per consulenza e solo su richiesta, dei docenti… è inutile?

Sono presidente ancora per 15 giorni, poi finalmente l’ADMIS sarà   libera di essere pienamente se stessa: e vedremo allora se la nuova associazione è utile o inutile.

Paolo E. Balboni

L’Admis che mancava

ADMIS

Un vecchio articolo del blog ricordava quante e quali siano le numerosissime sigle e gli acronimi legati al mondo dell’italiano a stranieri.

Articolo datato ormai perché è proprio di questi giorni la notizia della nascita dell’ADMIS (Associazione dei Diplomati in Master di Italiano a Stranieri) ad opera del Prof. Balboni, quindi Itals, Ca’ Foscari, Venezia.

L’Admis era già   nell’aria da alcune settimane. Ma finalmente se ne è data pubblicazione urbi et orbi sulla famigerata lista di discussione di Perugia. Ecco la mail, a firma Paolo Balboni, integralmente riportata:

Ai diplomati e studenti nei master di didattica dell’italiano a stranieri
E’ costituita l’ADMIS, l’associazione dei diplomati indicati sopra.
Al momento c’è una presidenza provvisoria, che cesserà   il 15 marzo quando voi avrete eletto il vostro consiglio direttivo e il presidente: trovate queste informazioni nello statuto, nel sito che vi comunico sotto.
Lo scopo è semplice: creare un raccordo tra specialisti con formazione simile, con progetti simili, con necessità   legali e professionali simili.
L’associazione è puramente telematica, non ha quindi quote di iscrizione.
Vi prego di far giungere questa mail a tutti i diplomati che conoscete.
l’ADMIS, questo è l’acronimo, si trova nel sito www.insegnare-italiano.it e per ora ha attivo solo lo statuto, la scheda di iscrizione (una mail ad coordinatore operativo), l’elenco dei master aderenti e il pulsante “contattaci”. Nelle norme transitorie dello statuto vedete qual è la tabella di marcia per questi due mesi; per ora due master non hanno aderito, ma i diplomati possono comunque partecipare all’ADMIS.
Attendiamo le iscrizioni per creare le banche dati

Paolo E. Balboni
Presidente pro tempore

L’annuncio ha avuto numerose risposte e ulteriori richieste. “Io non ho un master ma ho la ditals, posso entrarci?”; “Io ho il cedils e non l’itals, posso iscrivermi?”; “Io insegno da 30 anni, vorrrei far parte dell’admis”; “io ho la tessera della Roma dell’anno dello scudetto, vale qualcosa?”…

Il Prof. si è sbrigato a chiarire che l’Admis ha un chiaro statuto leggibile alla pagina web deputata, e che non prevede la possibilità   di iscrizione ai non masterini, o masterizzati, o masterati che dir si voglia.

Non sono ancora troppi gli anni che ho trascorso in questo mondo, ma cominciano ad essere abbastanza per intravedere in questa sigla un nuovo miraggio. La scuola di specializzazione di Perugia, la laurea abilitante, la laurea specialistica, il master di primo livello, quello di secondo livello, le certificazioni universitarie ditals, cedils e la prossima ventura perugina che tutti aspettiamo con ansia… tutti calderoni che ogni volta appena pronunciati sono apparsi come la nuova speranza per una categoria. “Prendiamoci questo, prendiamoci quello”… specchietti da collezionare e in cui guardarsi o, nel migliore dei casi, ammirare il proprio bel paffuto curriculum vitae, fatto di titoli inutili per posti di lavoro che non esistono.

Si legge nello statuto, a parte varie cosette amene (tipo organizzazione di convegni, pubblicazioni, ecc.) che l’Admis si propone il “coordinamento delle azioni per il riconoscimento e la valorizzazione del titolo di master sia in Italia sia in paesi stranieri”. In Italia? Mi chiedo per quale profilo professionale.

Con questo spero di sbagliarmi. Siamo qui per provocare e stimolare in fondo. Auguro all’Admis tutta la fortuna di cui ha bisogno, sperando che possa cominciare quell’opera di definizione dell’insegnante di italiano L2 che sarebbe la prima vera rivoluzione del nostro piccolo mondo, passaggio doloroso ma necessario, senza il quale ogni nuovo proclama è aria fritta buona solo per bucare l’ozono.